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Silvio Bertoldi (1920–2018)

Autor(a) de Salò

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About the Author

Includes the name: Silvio Bertoldi

Obras por Silvio Bertoldi

Salò (1976) 14 exemplares
Badoglio (1982) 10 exemplares
L' ultimo re l'ultima regina (1992) 9 exemplares
Aosta: gli altri Savoia (1987) 6 exemplares
Umberto (1983) 5 exemplares
Hitler: la sua battaglia (1990) 5 exemplares
Umberto e Maria José 4 exemplares
Piazzale Loreto (2001) 4 exemplares
La chiamavamo Patria (1989) 4 exemplares
Anni in grigioverde (1991) 3 exemplares
Il giorno delle baionette (1980) 3 exemplares
Dopoguerra (1993) 3 exemplares
I nuovi italiani 2 exemplares
Salò (1976) 2 exemplares
Camicia nera (1994) 2 exemplares
Soldati a Salo (1995) 2 exemplares
Hitler 1 exemplar
Un altro sapore 1 exemplar
A futura memoria 1 exemplar

Associated Works

My Autobiography (1928) — Prefácio, algumas edições73 exemplares

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Conhecimento Comum

Data de nascimento
1920-07-18
Data de falecimento
2018-01-12
Sexo
male
Nacionalidade
Italy
Local de nascimento
Verona, Italy
Local de falecimento
Milan, Italy

Membros

Críticas

Carlo Alberto di Savoia-Carignano e una delle figure piu controverse e calunniate del nostro Risorgimento. Reggente del regno di Sardegna, concesse la costituzione ma venne esiliato da re Carlo Felice; per far dimenticare Ie simpatie liberali partecipo alia rivoluzione in Spagna e prosegui la sua politica reazionaria. Nel 1848, in un'Europa infiammata dalla rivoluzione, promulgò lo Statuto e scese in guerra contro l'Austria: la sconfitta nella prima guerra di indipendenza lo costrinse all'abdicazione e all'esilio in Portogallo. Un personaggio tormentato e contraddittorio, nato ed educato francese, si appassionò dell'ltalia e lotto per la causa della sua indipendenza e unità. Si nutrì di ideali di libertà e progresso ma Ii rinnegò, e con essi gli amici; rna da ultimo si riscattò, sacrificando il proprio regno e il proprio futuro. Silvio Bertoldi traccia in questa libro un ritratto a tutto tondo, analizzandone sentimenti e azioni e facendo di Carlo Alberto il rappresentante di una categoria di italiani passionali, ambigui e incerti, di coloro che percorrono il crinale che separa la codardia dalla ternerarietà e che alia fine, nella sconfitta, diventano eroi.… (mais)
 
Assinalado
BiblioLorenzoLodi | Feb 10, 2017 |
Maggio 1940: doveva essere una breve e trionfale avventura, invece sarebbe stato l’inizio della fine, la tragedia che avrebbe travolto una nazione e un regime. Ma coloro che varcavano per la prima volta il portone di una caserma, in quel mese ormai lontano nel tempo, questo non lo sapevano. Anni di fascismo e di propaganda martellante li aveva abituati a credere nei miti dell’Italia nazione guerriera e del suo esercito vittorioso, l’impero era riapparso sui colli fatali di Roma, si era vinta la sfida con la Società delle nazioni, si era occupata l’Albania e concluso con la strapotente Germania di Hitler il Patto d’acciaio. Che cosa poteva fermarci? Questo credevano, in buona fede, i nuovi soldati di Mussolini. Ma li attendeva una brutale realtà: una realtà fatta di miseria, di mezzi inesistenti, di criminale dilettantismo, d’incuria, di sprechi, di tirare, nel migliore dei casi, a campare. Mentre nel mondo si affrontavano eserciti ben addestrati e ottimamente armati, guidati da grandi strateghi, i soldati italiani imparavano a smontare e rimontare il fucile modello ‘91, a mettersi le fasce gambiere e le pezze da piedi, a indossare il « farsetto a maglia», a marciare in ordine chiuso, a calzare scarpe di cartone, a mangiare quel poco che c’era, a vivere contando sulle vittorie del nostro non amato alleato. Davanti a loro l’infuocato deserto dell’Africa settentrionale, le nevi insanguinate delle montagne di Grecia e Albania, le livide e sterminate pianure di Russia fuIminate dal gelo, la tragedia della guerriglia in Iugoslavia, giorni di ferocia, di pietà, di rassegnazione. E poi sconfitte, ritirate, morte, disperazione alle quali si cercava di resistere con disperato coraggio; e più avanti lo sgomento e la speranza del 25 luglio, la tragedia immane dell’8 settembre... Per chi non era al fronte la noia di una vita in caserma inutile e grottesca, lontano da casa, senza la consolazione di poter cantare almeno una canzone: la seconda guerra mondiale non avrebbe infatti ispirato agli italiani nuove canzoni. Mussolini si era vantato di poter disporre di otto milioni di soldati:
ne avrebbe avuti molti di meno. Erano poveri, scalcinati, armati soltanto della loro determinazione; vestivano tutti in grigioverde, e sarebbe stata l’ultima volta nella nostra storia. Questo libro di Silvio Bertoldi, un libro non di guerra ma sulla guerra, ci racconta la loro vita
… (mais)
 
Assinalado
BiblioLorenzoLodi | Mar 7, 2016 |
Salò - Vita e morte della Repubblica Sociale Italiana è il primo racconto organico e completo dell'avventura fascista dalla liberazione di Mussolini dal Gran Sasso all'insurrezione del 25 aprile a Milano e nell'Italia del Nord. Dei seicento giorni di questo periodo che ha visto l' occupazione tedesca, la guerra civile, la drammatica e tragica apparizione d'un governo di collaborazionisti, lo scatenarsi delle vendette e delle stragi, i tentativi di riportare il fascismo alle sue origini e di recuperare i transfughi e i contestatori del partito, Salò fornisce una descrizione organica e appassionante, basata su una documentazione per larga parte inedita e su testimonianze esclusive dei protagonisti. Il libro esplora capitoli di vita della Repubblica Sociale Italiana che furono l'espressione del tentativo di Mussolini di realizzare non solo un governo, ma addirittura una "società" : come possono essere il mondo del giornalismo, quello del clero che appoggiò i fascisti, quello dei "moderati" che tentarono di conciliare una loro esigenza democratica con il totalitarismo dei "duri", quello delle forze armate divise tra il professionalismo di Graziani e l'impostazione politica di Ricci, quello dei capitani di ventura alla Valerio Borghese e quello delle polizie che servirono l' invasore e che lo stesso Mussolini si sforzò di sciogliere. Sono indagati settori della Repubblica Sociale che, per un certo verso, costituirono la novità politica o rappresentarono lo sforzo di sopravvivenza più impegnato degli uomini di Salò: dalla legge sulla socializzazione alla conclusione di questo estremo esperimento "socialistico" legato alle nostalgie di Mussolini e di Bombacci, agli sforzi del ministro delle Finanze Pellegrini - Giampietro per impedire il collasso di un' economia sottoposta al continuo salasso delle spese di guerra che i tedeschi si facevano pagare dall' alleato, ai tentativi della propaganda di dare una giustificazione all'esistenza d' un governo di sudditi e nello stesso tempo di rendere accettabile e credibile una situazione militare e politica su cui incombeva chiaramente la sconfitta. Tutti i personaggi e i retroscena di Salò - nella vita quotidiana e nella funzione pubblica - sfilano in queste pagine. I protagonisti del libro, con Mussolini e Graziani, sono Pavolini, Farinacei, Borghese, Ricci, i tragici condannati del turpe processo di Verona, il prete scomunicato don Calcagno, l' illuso "oppositore" interno Edmondo Cione, i feroci comandanti delle Brigate Nere, Renato Ricci e la Guardia Nazionale Repubblicana, Pietro Kock e il maggiore Carità, l'ambasciatore Rahn e il comandante delle SS Wolff, il famigerato Kappler, il capo della polizia Montagna, gli uomirìi che si succedettero al governo e quelli che tramarono per sostituirli In più le loro donne: da Rachele alla Petacci, alla Duranti, a frau Beetz, a Daisy Marchi, alla Ferida, alla marchesa Medici del Vascello, con gli amori e le dissolutezze d' un mondo che forse cercava soprattutto di dimenticare la realtà incombente.

INDICE
Capitolo I
Si comincia col sangue
Il discorso del ritorno
Camerati, ecco i nuovi capi
Chi ci sta e chi no

Capitolo II
Rivoluzione, rivoluzione!
Il manifesto di Verona
… (mais)
 
Assinalado
BiblioLorenzoLodi | 1 outra crítica | Nov 11, 2015 |
entertaining- but worth reading only if you read already books on WWI
 
Assinalado
aleph123 | Apr 6, 2015 |

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