Lana Wood Johnson

This is told through a mix of chat logs and seventeen year old Skylar’s first-person narration. Skylar has a Plan -- captain a successful Scholastics Exposition team, use the publicity of getting to Nationals to promote her app Study Buddy and launch her tech career. But everyone around her is instead preoccupied with Requite, a throwaway app Skylar quickly whipped up as a favour for a teammate who wanted to know if her crush on a guy was requited -- an app Skylar never wanted to become a big deal.

I didn’t quite understand ScholEx but that didn’t actually matter and I really enjoyed seeing Skylar, her brother and their friends being passionate about their nerdy extra-curricular activities.

Skylar’s oblivious to a couple of things which were reasonably obvious to me, but I have the advantage of being an adult and also of knowing that Skylar is a protagonist in a story. (Would those things be equally obvious to a teen reader? And if so, would that matter?) I read this back in June and now I want to read it again.

I turn on my heels and walk away. Because that’s what I do. Because there’s nothing I could say or do that would change that he matched with Joey on Requite. Because I could never do that to Joey. Because Study Buddy and everything that comes after matters more than my ridiculous hormones. [...] I’m not giving up on my future.
I’m not becoming someone who steals other people’s boyfriends.
Not for some floppy hair and shiny shoes.… (mais)

Finalmente l'ho finito! Mamma mia! Che agonia! Era da tantissimo tempo che non mi capitava di ritrovarmi così bloccata. Dopo essermi fermata la prima volta ho voluto sfidare la sorte e riprovare (complice il mio buon proposito del 2021 di riprendere in mano i libri DNF e finirli una volta per tutte!) e...non ho parole per descrivere la noia che ho sentito per tutto il tempo. Solitamente amo questo stile di scrittura, quei libri che usano sms, email o lettere per scrivere una storia, per raccontare lo sviluppo dei personaggi, per condividere delle emozioni. Li trovo curiosi e intriganti soprattutto immediati e spontanei mentre questo è stato fin da subito un mattone indigesto. Non esiste una creazione lineare di un mondo ben definito, una presentazione chiara dei personaggi, abbiamo semplicemente due compagni di classe e "amici" che si iniziano a scrivere via sms per questioni scolastiche e da lì olè messaggi su messaggi inutili e vuoti alla "Cosa fai? Come stai? Con chi hai litigato? Mi parli un po' di te?". Per me è stato come prendere in mano il telefono di uno sconosciuto e iniziare a leggere i messaggi che si scambia con un amico. Una cosa che inizialmente può incuriosire ma dopo tre secondi ti da per forza il tormento. Non conoscendo nessuno dei due ritrovarti a leggere degli affari amorosi di sconosciuti è tutt'altro che appassionante. Sentire questi due ragazzi che parlano di roba inutile, degli amici stronzi, delle amiche che prima stanno con uno e poi con l'altro, dei cugini fastidiosi ecc è un mattone nello stomaco...semplicemente: CHE PALLE! Se sommiamo il fatto che i personaggi già si conoscono essendo in classe assieme e parlano quindi dei loro compagni di classe e amici in comune dando per scontato che il mondo intero li conosca è come ritrovarsi a leggere una serie partendo dal secondo volume. Per tutto il tempo è come se si dovesse già conoscere la storia e i suoi protagonisti, come se ci fosse un fantomatico volume uno. Una storia che semplicemente annoia. Può forse piacere ai ragazzi più giovani ma è tutto così buttato a caso, con personaggi caratterizzati malissimo e forzatissimi che quel poco di simpatia o empatia sparisce in mezzo secondo. I personaggi dovrebbero essere profondi ma sono dei cliché ambulanti, la nerd un po' tsunderina ma dal cuore di panna e il tizio simpaticone ma anche profondo. Una lettura atroce e che mi sento di sconsigliare a chiunque. Ci sono libri molto più intensi e scritti meglio. Questo è semplicemente una perdita di tempo. Se non fosse stato per la trama accattivante e lo stile non lo avrei neanche considerato. Bocciato!… (mais)

Any book that references the Bene Gesserit when discussing acetaminophen's use in fending off existential dread earns extra points. Though, honestly, there were a number of things in this book that earned points: a case of mistaken identity that didn't make me cringe; a dialogue-only story that didn't leave me feeling as if most of the interesting and compelling bits were happening off-screen; a friendship (and eventual romance) that involved sharing difficult and very personal truths; compelling and very real characters.

But I think what I loved the most about this book was the way in which Lana Wood Johnson allowed us to read between the lines of Haley and Martin's conversations. I knew the exact moment Martin realized what was going on, knew when he made efforts to anchor their friendship in real life encounters, and while I wasn't quite sure what was going on with Haley's friends, I knew it was important and would eventually be revealed. Johnson did an excellent job showing us everything we needed to know without compromising the text-only structure...or straining her characters' behavior beyond credulity. An admirable, and highly enjoyable, feat!… (mais)