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Rossana Rossanda (1924–2020)

Autor(a) de The Comrade from Milan

27+ Works 219 Membros 3 Críticas

About the Author

Includes the name: Rossana Rossanda

Obras por Rossana Rossanda

The Comrade from Milan (2005) — Autor — 144 exemplares
Un viaggio inutile (1991) 11 exemplares
Einmischung (1901) 9 exemplares
La perdita (2008) — Autor — 6 exemplares
Note a margine (1996) 4 exemplares
Questo corpo che mi abita (2018) 4 exemplares
De Marx a Marx (1975) 3 exemplares
L'anno degli studenti (2018) 2 exemplares
Klass och parti 2 exemplares

Associated Works

The Blithedale Romance (1852) — Posfácio, algumas edições1,666 exemplares
Isolina (1987) — Prefácio, algumas edições39 exemplares
Praga (1987) — Prefácio — 7 exemplares
I luoghi della memoria : strutture ed eventi dell'italia unita (1997) — Contribuidor — 6 exemplares

Etiquetado

Conhecimento Comum

Nome canónico
Rossanda, Rossana
Data de nascimento
1924-04-23
Data de falecimento
2020-09-20
Sexo
female
Nacionalidade
Italy
Local de nascimento
Pola, Croazia
Ocupações
journalist
Politician
Organizações
Partito Comunista Italiano
PdUP per il Comunismo

Membros

Críticas

un viaggio nel '900 attraverso il cinema, un viaggio nel cinema attraverso il '900. Due generazioni politiche a confronto, due approcci critico-politici a confronto, prima e dopo il '68. Padri e figli del '68, attraverso chi il '68 lo ha portato nel cinema.
 
Assinalado
anamorfo | Apr 16, 2018 |
I protagonisti della Resistenza, della vittoria contro il nazifascismo, delle lotte politiche della cosiddetta prima repubblica cominciano a scomparire, a farsi anziani, o taciturni.
Rossana Rossanda, che all’epoca era una ragazza molto giovane, è una signora appena appena cresciuta, non solo anagraficamente. E racconta con semplicità, humor e benedetta sprezzatura la scelta normale di farsi antifascista, anzi comunista e resistente a causa di “una intolleranza per l’eterodirezione delle esistenze che non ho mai dismesso. Non è una teoria, è una parte di me. Come sopportare che i più tra coloro che nascono non abbiano neanche la possibilità di pensare a chi sono, che faranno di sé, l’avventura umana bruciata in partenza?”
Rossanda racconta ancora, da protagonista, la vicenda politica del dopoguerra, le relazioni tutt’altro che idilliache tra intellettuali e PCI. Ci dice quello che furono per i comunisti italiani i rapporti con Mosca, i fatti d’Ungheria, la Cecoslovacchia. Ci racconta il maggio francese, il ’68 italiano: dall’angolo visuale di chi non condivise le scelte della sinistra tradizionale, anzi si batté ­ senza successo ­ perché da quegli eventi apprendesse una diversa lettura del reale e del proprio progetto politico.
La narrazione si chiude con la nascita del “Manifesto” e la radiazione dal PCI.
Agli anni più recenti, e alla fine veloce di quel partito dedica poche righe trancianti: “…non che immaginassi quanto sarebbe stato facile demolire venti anni dopo quel corpo elefantiaco, sarebbe bastata una pensata di Achille Occhetto”.
A chi si consiglia la lettura: a chi abbia voglia di documentarsi, di ascoltare una vicenda insieme personale e politica di anni molto recenti, ma già avvolti nelle nebbie di un secolo di storia.
A chi si sconsiglia: a chi sia troppo di parte per accettare anche una conversazione molto personale e pacata, ma tuttavia a sua volta schierata. Dalla “parte del torto”, naturalmente.
… (mais)
 
Assinalado
patri50 | 1 outra crítica | Aug 1, 2012 |
La statura morale ed intellettuale dell' autrice non si discute, ma questo libro e' piu' noioso di un articolo della Pravda
 
Assinalado
mara4m | 1 outra crítica | Jun 8, 2011 |

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