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David Safier

Autor(a) de Bad Karma

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About the Author

Includes the name: David Safier

Image credit: www.davidsafier.de

Séries

Obras por David Safier

Bad Karma (2007) 991 exemplares
Apocalypse Next Tuesday (2008) 298 exemplares
Plötzlich Shakespeare (2010) 214 exemplares
28 Days (2014) 158 exemplares
Happy Family (2011) 139 exemplares
MUH! (2012) 115 exemplares
Mieses Karma hoch 2 (2015) 66 exemplares
Traumprinz (2016) 26 exemplares
Aufgetaut (2020) 24 exemplares
Balada de Max y Amelie, La (2018) 10 exemplares
Bad Karma (2008) 6 exemplares
Hoop (2004) 3 exemplares
Six pieds sous terre (2022) 1 exemplar
Toujours maudit ! (2017) 1 exemplar
Monster Family 2: Nobody's Perfect — Writer — 1 exemplar

Etiquetado

Conhecimento Comum

Nome canónico
Safier, David
Data de nascimento
1966-12-13
Sexo
male
Nacionalidade
Germany
País (no mapa)
Germany
Local de nascimento
Bermen
Locais de residência
Bremen, Germany

Membros

Críticas

Maldito karma
David Safier
Publicado: 2007 | 229 páginas
Novela Humor

Una desternillante novela sobre el secreto de la felicidad que ya ha hecho reír a un millón de lectores en Alemania. La presentadora de televisión Kim Lange está en el mejor momento de su carrera cuando sufre un accidente y muere aplastada por el lavabo de una estación espacial rusa. En el más allá, Kim se entera de que ha acumulado mal karma a lo largo de su vida: ha engañado a su marido, ha descuidado a su hija y ha amargado a cuantos la rodean. Pronto descubre cuál es su castigo: está en un agujero, tiene dos antenas y seis patas… ¡es una hormiga! Kim no tiene ganas de ir arrastrando migas de pastel. Además, no puede permitir que su marido se consuele con otra. Sólo le queda una salida: acumular buen karma para ascender por la escalera de la reencarnación y volver a ser humana. Pero el camino para dejar de ser un insecto y convertirse en un ser bípedo es duro y está plagado de contratiempos.… (mais)
 
Assinalado
libreriarofer | 60 outras críticas | Mar 15, 2024 |
Reason read: TIOLI #1, time. On my TBR since 2022.
This book is YA, obtained through AudioSync Summer program. It is a story set in WWII and involves Jewish resistance. The setting is Warsaw, Poland. Strong female character written by male author. The story is inspired by some true events that did happen to the author's family.
 
Assinalado
Kristelh | 6 outras críticas | Jan 10, 2024 |
28 Days follows Mira, a seventeen-year-old Jewish girl who has to smuggle food for her family to survive. She soon meets a man who is involved in the resistance movement within the camp against the Nazis. Meeting him is a catalyst for her analyzing how she interacts with the world and the people around her and she starts questioning what type of person she wants to be.

It is an incredibly heavy story and is a difficult read because of the content. The violence committed by the Nazis and Polish people (and even some Jews) against the Jewish people was depicted quite graphically, so the book comes with a trigger warning for racism, antisemitism, and violence.

I did feel that the pacing of the book was a little odd. Parts of it were incredibly fast while others were very slow. While I understand putting in part of Mira's life before the 28 Days of resistance was needed for character development, it felt like the part the book wanted to focus on only happened in the last third of the book.

This isn't the type of book you can say you enjoyed reading, but it was a good and necessary read.
… (mais)
 
Assinalado
Griffin_Reads | 6 outras críticas | Sep 14, 2023 |
Dopo “L’orribile karma della formica”, pubblicato nel 2009, il tedesco David Safier torna a tirarci su il morale con questo “L’orribile attesa del Giudizio Universale” (Sperling & Kupfer, 2010), dove l’aggettivo “orribile” altro non è che quell’innato sarcasmo che unisce i due libri e che l'autore usa come parmigiano reggiano grattugiato sulla pasta, senza dunque risparmiarsi, per farci sorridere. E di risate, credetemi, se ne fanno tante, anche quando ad essere presa in giro è la profezia del Giudizio Universale con tutto il corredo teologico che ne consegue e la figura di un disorientato, quasi stordito, Gesù tornato sulla terra per prender parte alla battaglia finale contro i quattro cavalieri del male.

Safier sa però canzonare con garbo, senza trascendere nel volgare, spostando l’attenzione sul soggetto principale della storia, la voce narrante di Marie e il suo essere donna: trentacinque anni, qualche chilo di troppo ed una serie tragicomica di fallimenti sentimentali alle spalle. Soprattutto sa farlo, nello stile che abbiamo già imparato a conoscere grazie al suo precedente lavoro narrativo, scrivendo come se egli fosse una donna, pensando come una donna, entrando in perfetta simbiosi con la sua protagonista femminile. Il tutto con quello stile da commedia umoristica in cui l’autore sa cogliere l’attimo e la battuta, aiutato certamente dall’esperienza maturata nella scrittura per la televisione (sua la serie televisiva Lolle, con la quale si è aggiudicato il Premio Adolf Grimme nel 2003 e l'International Emmy Award per la migliore commedia nel 2004).

E di commedia pura parliamo quando, al bicchiere già colmo delle sventure sentimentali, la nostra protagonista aggiunge la goccia che fa traboccare il vaso: al momento del fatidico “sì” con Sven, a prima vista onesto e dolce futuro compagno di vita che al suo essere sfigato baratta una sorniona disattenzione alla cellulite della sposa, Marie risponde con un diniego pubblico, nemmeno poi tanto sofferto nell'elaborazione filosofica del concetto per lei inaccettabile del "finché morte non li separi". E a questo punto, giusto per parafrasare le sacre scritture, apriti cielo.

Ma quando tutto sembra perduto nel piccolo paese di Marie arriva ad illuminare la scena, come la stella cometa poggiata sulla grotta di Betlemme, un nuovo scapolo, affascinante, ipnotico nel suo modo di fare e di parlare, rassicurante. Si chiama Joshua e fa il falegname, ha uno sguardo penetrante, una voce profonda, un sorriso celestiale. Piomba sul palcoscenico come un'apparizione dei tempi andati, si guarda intorno come se fosse appena sbarcato sulla terra da un altro mondo. Marie se ne innamora. Tutto ciò che accade dopo è puro divertimento. Dalla rivelazione di essere Gesù alla reazione di Marie che fa scattare nella sua testa l'allarme rosso, talmente rosso da chiamare in causa l’astronave Enterprise e il suo capitano Kirk. Finché non scopre che Joshua è veramente il Messia, tornato sulla terra per il Giudizio Universale.

Balza all’occhio di chi legge che il ritmo talvolta s’inceppa, ma va da sé che la rivisitazione della profezia dei vangeli, e nemmeno più di tanto così rivisitata, impone qualche riflessione e che la risata a corrente continua rischierebbe di diventare isterica. Forse qualche pagina di meno ci avrebbe fatto volare più vicino al sole, ma è l’autore quello che decide quanto dobbiamo abbronzarci e noi ne rispettiamo la scelta.

A chi si prefigura una lettura stile il “Vangelo secondo Gesù Cristo” del Nobel portoghese Saramago, devo subito dire che siamo lontani anni luce, anche nell’intento, che lo approssima maggiormente ad un libro come “A volte ritorno” di John Niven. Non c’è, nella presa in giro che attualizza un’epica religiosa vecchia più di duemila anni, l’intento di essere blasfemi o di smentire teoremi religiosi, né tantomeno di demolire o ridicolizzare la fede che, anzi, in questo “L’orribile attesa del Giudizio Universale” si rafforza, facendoci riflettere sull’ovvio, sulle debolezze umane e su quanto sia sottile il diaframma che separa bene e male.Una battaglia costante, la cui eco fragorosa Safier smorza inserendo nel libro alcune geniali vignette. Tutto con una grande leggerezza, talmente leggera che il vero peccato, approcciando a questo romanzo pseudo religioso, sarebbe pensare che esso possa scendere in profondità e scatenare la nostra coscienza. Nulla di tutto ciò!

In verità al centro della storia Safier mette l’amore. E con esso esalta il valore cardine di ogni essere umano, il dono più prezioso e forse anche più pericoloso, che il Creatore ha fatto all’umanità: il libero arbitrio. La possibilità di scegliere tra bianco e nero, tra piangere e ridere, tra cielo e terra. Il dilemma di una scelta che non risparmia nessuno, nemmeno l’Arcangelo dell’Annunciazione, Gabriele, che sceglie l’evirazione delle ali per un amore non corrisposto, ritrovato alle porte del Giudizio e in tarda età, un po’ come nell’”Amore ai tempi del colera”. Nemmeno Gesù ne esce indenne, sbigottito neo umano sempre in bilico tra l’Olimpo e il suo ruolo di salvatore universale e quel desiderio di riscoprire la parte “terrena” di se stesso. In un gioco, tiepido e sbiadito riflesso letterario del “Caino” di Saramago, in cui gli antagonisti storici, Dio (che si regala la fisionomia di Emma Thompson) e Satana (nelle vesti di George Clooney), si sfidano nella gestione del gregge nato dalla polvere e che polvere è destinato a tornare, quasi fosse una partita a briscola, seduti a tavolino, come compagni dell’infanzia perduta, davanti ad un bicchiere di lambrusco.

Perché forse è così che dovremmo leggere questa commedia, con spensieratezza, seduti con una birra fresca tra le mani a dilavare il gusto salato delle patatine.
… (mais)
½
 
Assinalado
Sagitta61 | 17 outras críticas | Sep 5, 2023 |

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22
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Avaliação
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Críticas
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225
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