Lodovico Terzi (1925–1916)

L'A. può a buon diritto venire iscritto al club virtualmente fondato da Enzo Jannacci formato da quelle persone, che a detta del fondatore sono tante, che pur essendo testimoni di fatti fondamentali per l'evoluzione della civiltà, manco se ne accorgono. O se ne accorgono poco poco, solo quando i fatti scavalcano il muro da essi eretto a difesa del proprio orticello. La tragedia di quegli anni è stata ben descritta da Fenoglio e Meneghello, mentre l'A. ci spiega che tutto sommato vera tragedia non fu, a parte qualche luttuoso episodio da cui è stato toccato da vicino. Il libro inoltre è costellato da vuoti di memoria. Troppi per non destare il sospetto di essere il frutto di rimozione più o meno volontaria: paradigmatico è in tal senso è l'episodio narrato circa la mancata risposta da parte dell'A. alla cartolina dell'amico che compì la scelta netta di fare il partigiano. In ogni caso, sembra volerci dire l'A. è meglio non rievocare episodi che possono rivelarsi imbarazzanti sopprattutto dopo una faticosa operazione di restauro della propria immagine. Due anni senza gloria sono senza gloria soprattutto per chi fa di tutto per evitare di assumere responsabilità.… (mais)