Primeiros CríticosVoland Edizioni

Voland è il nome del Signore delle Tenebre nel romanzo di Michail Bulgakov Il Maestro e Margherita, ma di certo non è un diavolo comune. Per definirlo e per confondere subito le acque e il lettore, Bulgakov premette al suo romanzo una citazione dal Faust di Goethe: "…io sono parte di quella forza che vuole perennemente il Male e perennemente compie il Bene." Arrivando infatti a Mosca nei cupi anni '30, il misterioso Voland e la sua bizzarra corte mettono a soqquadro la città: magie, giochi di prestigio, inquietanti spostamenti nel tempo e nello spazio. Salveranno però il Maestro, uno sfortunato scrittore inviso al potere ("I manoscritti non bruciano"). E la vendetta della schiera diabolica si esercita beffarda soprattutto nei confronti della cattiva letteratura… La casa editrice Voland, fondata dalla slavista Daniela Di Sora, è nata nell'aprile del 1995. I primi tre libri pubblicati sono stati di autori slavi: Gogol' Dall'Italia, Stanev Il ladro di pesche e Tolstoj Per Anna Karenina che contiene un saggio inedito di Angelo Maria Ripellino. Grande infatti è l'attenzione per il mondo slavo, in gran parte sconosciuto, affascinante perché fatto di grandi letterature non troppo frequentate, come la russa, la ceca, la bulgara, la polacca. Fra le altre proposte ricordiamo: il bulgaro Ivan Kulekov (Senza tempo, senza ordine, senza indirizzo) umorista e feroce satirico, inviso al vecchio e al nuovo regime; Jordan Radičkov (Noi passerotti, Bisce, Gente, gazze e cavalli), l'unico scrittore bulgaro citato da Claudio Magris nel suo libro Danubio; i romeni Mircea Cărtărescu, considerato fra i migliori poeti e prosatori della sua generazione, di cui sono usciti per la Voland Travesti, Nostalgia, Abbacinante. L'ala sinistra e la raccolta di racconti Perché amiamo le donne, e Paul Goma con il suo romanzo di formazione L'arte della fuga. Rimane centrale la passione per la narrativa russa che prende corpo con Autobiografia di un cadavere di Sigizmund Kržižanovskij, una impareggiabile lezione di stile, Il fantasma di Alexander Wolf di Gajto Gazdanov, Nikolaj Nikolaevič: il donatore di sperma di Juz Aleškovskij, la splendida antologia di racconti I fiori del male russi curata da Viktor Erofeev, i più recenti Il volo dei corvi di Sergej Nosov e Ferdinand, o il viaggio da Pietroburgo al nulla di Ja.M. Sen'kin, con i romanzi Capelvenere, La presa di Izmail e Lezione di calligrafia di Mikhail Shishkin, unanimamente considerato uno dei maggiori autori russi contemporanei, e il nuovissimo Eccovi Mosca, un incandescente ritratto di Mosca firmato da uno dei maggiori artisti russi contemporanei, Dmitrij A. Prigov. Questo percorso di qualità si è esteso fino a comprendere altre letterature con autori non scontati. Fra i più importanti sono da ricordare almeno lo spagnolo José Ovejero, vincitore del premio Primavera de Novela con il libro La vita degli altri; il brasiliano di origine russa Moacyr Scliar, il cui romanzo Il centauro nel giardino nel 2002 è stato inserito tra i primi cento titoli del "National Yiddish Book Center"; Carol Shields, premio Pulitzer 1995 per il romanzo Diari di pietra, considerata insieme a Margaret Atwood e Alice Munro tra le più significative rappresentanti della moderna narrativa canadese; la portoghese Dulce Maria Cardoso, che nel 2009 ha ricevuto il Premio dell'Unione Europea per il romanzo Le mie condoglianze; la tedesca Brigitte Reimann, con il suo Franziska Linkerhand, considerata un classico e tradotta in tutte le maggiori lingue europee. E poi ancora l'israeliano Alon Altaras, il messicano Enrique Serna; l'italiano Ugo Riccarelli, vincitore nel 2004 del premio Strega, di cui abbiamo pubblicato la raccolta di racconti Diletto; e Philippe Djian, scrittore non conformista, considerato l'erede francese della beat generation, presente nel nostro catalogo con il romanzo Imperdonabili, e del quale uscirà a breve per i tipi Voland 37°2 al mattino, libro da cui è stato tratto il film culto degli anni '80 Betty Blue. Senza dimenticare Amélie Nothomb che, con i suoi 6 milioni di libri venduti solo in Francia, costituisce un caso con pochi precedenti e che si è ormai imposta al pubblico italiano con la forza della sua prosa caustica e ironica (la Voland ha pubblicato tutti i suoi romanzi, e infatti, come ha più volte ribadito alla stampa, Amélie Nothomb resta fedelissima alla casa editrice che l'ha scoperta e lanciata in Italia). Nel 1999 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ci ha concesso il Premio alla cultura "per la pregevole attività svolta nel campo editoriale", mentre il 12 maggio del 2003 è stato assegnato alla Voland il Premio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali "per aver svolto attraverso la pubblicazione di traduzioni di elevato profilo un importante ruolo di mediazione culturale".
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