I Promessi Sposi

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I Promessi Sposi

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1nrebaudo48
Jun 10, 2008, 2:15 pm

I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni può essere considerato ancora un romanzo attuale e che può dare insegnamento validi alla civiltà contemporanea ?

2ddejaco
Jun 11, 2008, 1:41 pm

Mah. Io ho qualche dubbio.

Dario

3herr.proof
Jun 11, 2008, 2:41 pm

IO ne traggo qualcosa, ma ci riesco anche con scritti ben piu' "antichi" e/o "antiquati"...
Secondo me e' solamente una questione personale di ogni singolo lettore.

4ddejaco
Jun 12, 2008, 8:23 am

Benissimo. I gusti e le capacità personali. Epperò i dubbi mi rimangono.
Non è questione di data: Gilgamesh, l'Iliade ed Edipo (tanto per dirne tre) sono esempi di antichità attuale, dato che parlano (e come ne parlano!) della condizione umana, che non è poi molto cambiata da allora.
Forse è più problema di priorità: la Divina Provvidenza e la santità , la morale cattolica, il sopruso dello straniero, l'ordine pubblico, argomenti importanti senza dubbio ma non secondi (opinione personale) a solidarietà, lavoro, cultura, emancipazione, ecc.
Se De Santis (allora Ministro dell'Istruzione) ha voluto esplicitamente scegliere quello come testo emblematico, forte e formativo per la costruzione degli italiani, ha fatto una scelta legittima ma non indiscutibile, soprattutto oltre un secolo e mezzo dopo. E non è che allora non ci fossero altri riferimenti importanti (che so Nievo e Fogazzaro, per dire).
I gusti e le capacità "personali" si formano. Non è che la nostra stessa formazione ci fa sopravvalutare il romanzo in questione ?
Dario

5nrebaudo48
Jun 12, 2008, 10:19 am

E' chiaro che i Promessi sposi sono stati scritti in un periodo che non esiste più. Ora ci sono i computer ...!!! E soprattutto il romanzo è ambientato in un paesino. Io sostengo che, per comprendere appieno questo libro, occorre esser nati e aver vissuto in paesini come quello dei Promessi sposi. Tuttavia il messaggio religioso, umano, sociale, morale del romanzo è sempre vivo ed attuale soprattutto se ci fermiamo un attimo e guardiamo le piccole e semplici cose. Figure come la monaca di Monza, padre Cristoforo o l'Innominato sono attualissime e ben vive !
Nino

6megudoc
Jun 18, 2008, 12:01 pm

L'altro giorno parlavo dei promessi sposi alla mia insegnante di linglese, una madre lingua che è in italia da pochi anni. Insomma che alla fine ne è venuta fuori una mia interpretazione che voleva confrontare la formazione di un giovane italiano rispetto ad un giovane inglese. Se consideriamo che noi siamo stati allattati con Manzoni e loro con Shakespeare... Il primo è interessante quasi solo quando parla di fessi e codardi sotto il timor di Dio mentre Shakespeare non glorifica o giustifica i pusillanimi bensì scandaglia figure di ben altro spessore.
Così dei Promessi Sposi, secondo me, la cosa più interessante riguarda l'importanza che ha assunto in Italia nella formazione delle nostre "povere" e sventurate (ex)giovani menti.

7Melissande
Jun 18, 2008, 3:32 pm

La domanda da porsi secondo me è se I promessi sposi sono mai stati un romanzo attuale...onestamente credo non siano nemmeno attendibili i personaggi. E' vero sono realmente esistiti ma secondo me i tratti psicologici descritti dal Manzoni sono troppo " a senso unico". Nella vita non c'è il bianco e il nero ma il grigio.
Ci sono libri che sono modernissimi anche se scritti 2 secoli fa...mi riferisco ad esempio ai romanzi della Austen o Dickens....
Secondo me in Italia c'erano romanzi molto migliori che nelle scuole non mai stati considerati... ad esempio "I Vicerè" o "confessioni di un italiano" di Nievo...ma tant'è...sappiamo tutti quale è lo stato della scuola in italia

8nrebaudo48
Jun 19, 2008, 6:42 am

In verità mi sembra che le considerazioni, pur molto interessanti, di Melissande e megudoc, siano un po' drastiche e categoriche. Effettivamente I Viceré e Le confessioni di un italiano sono ottimi romanzi e potrebbero essere studiati nella scuola italiana, come pure Shakespeare o Dickens, ma I promessi sposi rappresentano un po' il carattere dell'italiano tipo (anche se sono un po' superati). Ripeto ancora che per apprezzare in pieno questo romanzo storico occorre essere nati ed aver vissuto in un piccolo paesino simile a quello di Renzo e Lucia dove soprattutto l'ambientazione e la descrizione della natura e della caratterizzazione dei personaggi è tipica della gente che abita (o forse è meglio dire abitava !) i paesini.
Ciao.

9IoAnnalisa
Jun 19, 2008, 4:28 pm

A mio parere I promessi sposi sono un romanzo assolutamente sopravvalutato, imposto ad un certo punto della storia italiana dai programmi ministeriali e rimasto come tale imposto per troppi anni, senza un confronto critico con altre opere letterarie italiane quantomeno di pari valore. Ho fatto il liceo negli anni settanta e I promessi Sposi mi hanno tormentato, con l'analisi del testo, la mandata a memoria di interi brani, l'individuazione dei personaggi come paradigmi di altrettanti "tipi" umani, quella gran noia della provvidenza etc. etc. Già allora era tutto così assolutamente inattuale in un'epoca in cui pensavamo di rivoluzionare il mondo e di seppellire tutti in una risata, figurarsi ora. Eppure mio figlio che frequenta il liceo oggi mi dice che quasi nulla è cambiato. Mi dispiace, perchè quel buonismo e quella retorica me le sono portate dentro e senza aver fatto la rivoluzione!
Saluti a tutti.

10nrebaudo48
Jun 20, 2008, 3:07 am

Facciamo una distinzione: c'è il romanzo Promessi sposi studiato a scuola in modo obbligatorio, in giovane età e con la paura del voto e il romanzo Promessi sposi letto in seguito, spontaneamente, con il piacere di una buona lettura e ad una età un po' più avanzata. La distinzione non mi sembra poca cosa ! Non si può valutare un libro che si è costretti a leggere !!! e magari, dopo averlo studiato tanto, ci si becca un bel quattro e una bocciatura ! I promessi sposi è un romanzo per persone mature che affronta problemi morali, filosofici ed esistenziali e quindi va letto non in modo obbligato ma in modo spontaneo e per propria scelta.

11IoAnnalisa
Jun 20, 2008, 9:28 am

Hai ragione, baudo ( nre!). Più volte mi sono ripromessa di prendere in mano il romanzo e di leggerlo come se fosse la prima volta; finora non ce l'ho fatta, tali e tanti sono le sovrapposizioni "scolastiche".
Perchè se ben ricordo, I promessi me li hanno propinati alle medie, al ginnasio, al liceo, in tutte le salse e condimenti. Forse alle elementari pure? Non escludo la scuola materna. Voglio dire ne sono intrisa.
A parte la monaca di Monza, gli argomenti trattati non riescono oggi ad attirarmi; ricordo vagamente con piacere solo certe magistrali descrizioni paesaggistiche e la povera bambina morta fra le braccia della madre dolente. Cecilia, mi pare. E Carneade. Ma Renzo e Lucia, per favore no.
I Bravi, Don Abbondio, l'Innominato, per carità, storicizzando si trovano corrispondenze, però c'è di meglio mi pare. Idem per quanto riguarda la provvidenza, il libero arbitrio etc.
Sono diventata per davvero un'azzeccagarbugli!
Cordialmente

12nrebaudo48
Jun 21, 2008, 3:23 am

Molto bene IoAnnalisa, hai ragione anche tu, ma mi sembra che la figura di Lucia nella sua personalità morale e di donna abbia una dignita e forza morale di gran lunga superiore alle giovani ragazzine di oggigiorno tutte telefonino e rotolini di grasso sulla pancia ! Comunque torniamo al tema iniziale da me proposto e mi rivolgo a tutte le persone interessate a trattarlo: "I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni può essere considerato ancora un romanzo attuale e che può dare insegnamenti validi alla civiltà contemporanea ?" A mio parere decisamente si anche se ci sono scritti e libri migliori.

13Melissande
Jun 21, 2008, 6:45 am

Io non riesco a consedere e a percepire i personaggi dei Promessi Sposi come "veri" o "veritieri". Secondo me, che ho letto il libro anche dopo il liceo, sono tutti filtrati dalla morale cristiana.
Ad ogni buon conto per rispondere alla domanda di Baudo...credo che tutta la letteratura possa dare insegnamenti validi, l'iliade è più antica dei promessi ma è ancora attualissima...la letteratura è tale perchè attraversando il tempo tocca le corde più profonde dell'animo degli uomini di ogni tempo e di ogni cultura, facendole vibrare.

14paola2601
Jun 21, 2008, 7:25 am

Ho letto iPromessi Sposi sia perchè obbligata a scuola sia per mio interesse.Il libro a me piace molto però come scrive Melissande i personaggi sono filtrati dalla morale cattolica e in una scuola sempre più multietnica non mi sembra più adatto.Probabilmente ci potrebbero essere altri libri più interessanti per la scuola di oggi.

15nrebaudo48
Jul 3, 2008, 11:38 am

Mi sembra che il piatto pianga...Possibile che non ci sia più nessuno che ha qualcosa da dire di positivo o negativ o sui Promessi sposi ? E' un libro che, bene o male, abbiamo letto tutti ! E' chiaro che chi lo ha letto per obbligo (scuola) forse non potrà apprezzarlo nella sua vera grandezza. Ma, a mio parere, il libro può ancora dare grandi insegnamenti alla civiltà del Duemila anzi, è proprio a questa civiltà che può essere utile, cercando di riconquistare i valori piccoli e grandi delle piccole cose, cercando di trarre qualche insegnamento dalla vera dottrina cristiana di un Padre Cristoforo e di una Lucia Mondella.
Ciao, nrebaudo48

16andrea.m
Jul 4, 2008, 5:56 am

Certo che c'è differenza tra il leggere un romanzo per forza e il leggerlo spontanemante.Quello che mi chiedo è: quanti dopo averlo letto "per forza", se lo rileggono spontaneamente?
Io l' ho letto per obbligo diversi anni fa, e forse rileggendolo ad un altro livello e con una consapevolezza diversa può dirci ancora qualcosa. Quello che mi sembra sbagliato è inserirlo a forza nei programmi scolastici, allora diventa una lettura noiosa e pesante ( e quelle famose "digressioni" non aiutano per niente...); da ventenne posso dire che al mio ex-liceo si leggevano ( e piacevano) soprattutto autori di 800-900, stranieri (Baudelaire, V.Woolf, Wilde, Orwell....),e un pò meno gli Italiani (Pirandello, Pasolini, Svevo...). Autori sicuramente diversi e più recenti, ma che a noi onestamente piacevano più di un Manzoni. E al di là del fattore tempo (che comunque incide...) dal mio punto di vista autori come Dante, Seneca o Petronio ( e tanti altri) restano ancora attuali.
Manzoni può forse dirci qualcosa, ma decisamente non invoglia degli adolescenti a leggere...

17francescocaligiuri
Jul 4, 2008, 8:17 am

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18IoAnnalisa
Jul 5, 2008, 11:30 am

vedo che la tua discussione sui Promessi non ha suscitato molte risposte ed entusiasmi. Ciò ti deve far pensare, a mio parere, che i Promessi, benchè da Te così appassionatamente difesi, non rappresentanto un gran che per i lettori oppure che, semplicemente, non se ne può davvero più, come io sostengo. Quanto alla figura di Lucia, da te valorizzata come modello di fronte alle ragazzine sciocche e vuote di oggi, mi permetto di dire che Lucia non può certo esprimere valori oggi accettabili da una giovane donna. Fortunatamente son successe un pò di cose nel frattempo e la donna destinata unicamente al matrimonio ha esaurito il suo ruolo. Chiediti piuttosto se la virile responsabilità dello sposo sia oggi condivisa o condivisibile dai ragazzini sciocchi che imperversano! Tutto ciò dico con tutto il rispetto per l'opera e per l'insegnamento che ha inteso trasmettere e che, per effetto della sua istituzionalizzazione, ha effettivamente trasmesso.

19senna977
Jul 7, 2008, 4:14 am

Secondo me il poco entusiasmo su questo libro è dovuto al fatto che si studia a scuola............e qualsiasi cosa si faccia li poi diventa un po indigesta! Ma in futuro penso lo rileggero

20blimunda
Jul 7, 2008, 8:48 am

Sono stata per un pò in giro e guarda guarda che discussioncina si è sviluppata...
Tutto vero quel che dite sul "romanzo", attualità, lettura forzata o spontanea, stereotipo, storia personale, "modernità/vetustà" dei personaggi etc etc, ma vi offro un altro angolo di visuale, quello che mi ha fatto amare lo scrittore e mi ha portato oltre la noia delle lezioni di italiano al liceo: la bellezza della sua scrittura. Se potete riprendetelo in mano e lasciatevi avvolgere dal come più che dal cosa, spero che vi catturi. Ciao a tutti da Blim

21blimunda
Jul 7, 2008, 8:49 am

....oops, è saltata la frase "è verissimo" dopo etc etc....

22nrebaudo48
Jul 8, 2008, 4:24 pm

Anzitutto vorrei rispondere a IoAnnalisa dicendole che tutte le opinioni sono da rispettare e che le sue sono assai interessanti riguardo ai Promessi sposi e poi vorrei affermare che il fatto che non ci siano state opinioni entusiasmanti su romanzo del Manzoni non fa altro che avvalorare la mia tesi che il romanzo stesso sia un grande capolavoro e possa dare ancora notevoli insegnamenti al mondo moderno. Infatti forse oggi non siamo più abituati alle cose semplici, povere, piccole del romanzo e non ci sappiamo più accontentare. Io comunque sostengo che, per capire a fondo il romanzo e il suo grande insegnamento, occorrono due cose: 1) leggerlo spontaneamente e liberamente ad una certa età matura e 2) esser nati e aver vissuto in un piccolo paese perché solo così si possono apprezzare tutte le peculiarità del libro e dei suoi personaggi e la descrizione del paesaggio stesso. Per quanto poi concerne la figura di Lucia, tanto denigrata dalla modernità, per favore non diciamo spropositi !!! La forza morale e psicologica di Lucia fa tremare le montagne ! i suoi valori religiosi, umani, morali, sentimentali, la sua dignità di donna e di creatura umana sono ben visibili nel suo atteggiamento e nel suo modo di agire che è dignitoso e libero davanti a tutto e a tutti. I giovani d'oggi avrebbero molto da imparare dal Lucia Mondella. Infine sono molto d'accordo con blimunda allorché dice e propone un nuovo tema o angolo visuale: la bellezza della sua scrittura. Si la scrittura è veramente bella e ricca e conferma ciò che dicevo prima.
Ciao a tutti, nrebaudo48

23aleguc
Jul 23, 2008, 6:32 pm

Ho frequentato la quinta ginnasio nel 1976. La mia anzianissima insegnante di lettere, certo non sospettabile di simpatie rivoluzionarie, ci fece leggere La Storia perché sosteneva che era sicuramente più adeguato ai tempi moderni (di trentadue anni fa) e agli studenti di allora.
Ciò nonostante, il 6 novembre 1628 è una data indelebile nella mia memoria.
Tra l'altro, io ci vivo in un paesino non distante dal ramo del lago di Como etc. etc, e devo dire che nemmeno io ho trovato grandi rispondenze con la mia esperienza.
provate invece ad andare ad Albogasio dopo avere letto Piccolo mondo antico, e ditemi se non vedete la Ombretta che gioca sulla riva!
Renzo e Lucia sono due figurine da presepe, e soprattutto Lucia è veramente indispondente, con quella sua passività.
Ho scoperto di recente una traduzione in inglese, forse verrebbe buono come testo per approfondire la lingua straniera...

24lalletta
Ago 16, 2008, 8:33 am

ciao! mi sono appena iscritta e questa è la prima conversazione a cui partecipo. ho letto i promessi sposi e penso che il priblema non sia tanto il libro in sè quanto il modo in cui è proposto dagli insegnanti che spesso rendono questa lettura un vero e proprio incubo per gli alunni. penso che il ministero dovrebbe imporre una selezione dei brani migliori (l' inizio, l'episodio della monaca di monza e dell'innominato...) per evitare agli studenti il trauma della lettura integrale!

25ruslanbau
Ago 28, 2008, 2:55 am

Come quasi tutti noi ho subito i Promessi ai tempi delle superiori,(per me 30 e passa anni addietro),e grande fu il fastidio del dover leggere ed in alcuni casi mandare a memoria ("Quel ramo del lago di Como" o "Addio monti"),Lo sentivo molto lontano da me e privo di qualsiasi riferimento alla mia quotidianità..ho riletto con calma il libro durante il servizio militare (!!), e mi sono divertito a seguire le vicende dei piccoli e grandi protagonisti, fino ai capponi che fungevano da parcella per l'Azzeccagarbugli,ad apprezzare la scrittura ed i ritratti paesaggistici sparsi qua e la.Questo per dire che secondo me molto di quel che troviamo in un libro dipende dai nostri occhi e dalla nostra mente,e che mi appare difficile poter attribuire ad un romanzo il compito di trasmettere insegnamenti.Senza dubbio spunti di riflessione o stimoli ad approfondire argomenti sui quali mai prima si era posata la nostra attenzione,questo si.Se poi inseriamo il tutto nell'ambito scolastico il discorso cambia,e si aprono problemi quali adeguatezza e modernità dei programmi etc..ma non credo sia il punto centrale di questa conversazione.Sono in sintonia con Lalletta quando dice che l'ideale sarebbe una selezione di brani tratti da Manzoni piuttosto che da Guareschi o Orwell.Ciao
Roberto

26blimunda
Set 8, 2008, 10:43 am

.....uno stato "molto migliore" ? Ciao Blim

27Eleonora83
Set 11, 2008, 5:59 am

Ho letto i Promessi Sposi almeno una decina di volte, a scuola e non. Leggendolo al di fuori degli ambienti scolastici e delle costrizioni imposte dai professori (analisi del testo, imparare i passi a memoria, interminabili analisi dei protagonisti e delle relazioni fra di loro), è un testo ancora piacevole anche se datato: ma, adesso che sono io l'insegnante, trovo che sia troppo distante dalla mentalità odierna degli studenti. Alcune tematiche sono ancora attuali e possono essere spiegate con una bella selezione di testi: l'importanza principale di questo testo, secondo me, risiede nell'approfondita ricerca storica di Manzoni, più che nello spessore della trama o dei protagonisti. Agli studenti andrebbe spiegato questo, magari con un bel confronto con la letteratura francese o inglese dello stesso periodo: niente di più. Ci sono tanti bei romanzi del Novecento italiano, molto più attuali, che non vengono mai nemmeno citati di sfuggita, mentre si perde almeno un anno (se non due) delle superiori leggendo ancora i Promessi Sposi!

28Moloch
Set 13, 2008, 6:11 am

Sono una mosca bianca, ma io ho letto il libro per la prima volta a scuola, l'ho amato moltissimo, lo ritengo un capolavoro, e lo rileggo periodicamente. Il povero Manzoni deve sopportare da anni questi "attacchi"! :-) Di lui poi è assolutamente da leggere la Storia della colonna infame, che, se possibile, è ancora più bella.

29pagonn
Set 21, 2008, 6:12 pm

mi colpisce molto leggere che la forza morale di Lucia Mondella possa far tremare le montagne, così come fa tremare l'Innominato....e quindi prendere questo come esempio di insegnamento valido per la civiltà di oggi. Certo in questo periodo altamente immorale (avrei preferito amorale) Lucia potrebbe essere d'esempio ma.... con quali valori? La fede che niente discute? La sua forza morale è una forza che viene da una convinzione profonda, dalla fiducia illimitata nella divina provvidenza. Oggi si potrebbe definire Lucia una psicopatica che non riesce a vedere la realtà. Personaggio al di fuori del reale, troppo semplice per potere insegnare qualcosa oggi. Sottomessa, la sua forza viene fuori soltanto perchè nel romanzo le cose vanno a finire bene. Se le sue preghiere non facessero breccia nell'Innominato beh! la sua forza morale dove andrebbe a finire! Oggi credo ci voglia ben altro. Manzoni vuole solo far passare la convinzione che con la fede tutto si risolve, o che la provvidenza, appunto, provvede. Dov'è il messaggio? e' questo? Che insegnamento da? Secondo me nessuno. Bisogna aspettare la provvidenza per avere giustizia, uguaglianza, umanità?
aggiungo una postilla: il Manzoni fu scelto soprattutto come romanzo di riferimento per imparare l'italiano, visto che ancora tra il 1920 e il 1925 era parlato soltanto dal 16% della popolazione. Considerata la sua ricerca di italianità con il suo "sciacquare i panni in arni" ne faceva un ottimo riferimento ( anche se diventa ridicolo e volgare quando fa dire a Renzo me ne impipo, volgarissimo in toscano).
Al di la di questo è un bel romanzo che dovrebbe essere letto al di fuori della scuola proprio perchè non è più un riferimento della cultura cattolico-lateranense. Scritto benissimo (per forza... ci ha messo vent'anni)

30nrebaudo48
Nov 14, 2008, 12:38 pm

Mi stupisce sentir definire, da pagonn, Lucia come " una psicopatica che non riesce a vedere la realtà. Personaggio al di fuori del reale, troppo semplice per potere insegnare qualcosa oggi". Ma è proprio la sua grande semplicità e naturalezza (che non esiste più al giorno d'oggi) che abbatte le montagne e conquista il cuore del terribile Innominato che la libera e si converte. Questo è Lucia ! Una donna che purtroppo non esiste più e che non si può definire "psicopatica". Gli psicopatici sono un'altra cosa " Lucia è una salvatrice del mondo e sarebbe molto utile ancora oggi, anzi sarebbe fondamentale !!!
Ciao

31quidnovi
Editado: Nov 15, 2008, 5:14 pm

Perdonate, ma ho letto soltanto adesso questa discussione e vorrei dire la mia anche se, purtroppo, vado fuori dal coro. Prescindo dalle implicazioni morali, di costume e dal ritratto di un tempo che non c’è più e che pur tocca o costituisce le radici profonde della nostra italianità. "I Promessi Sposi” rappresenta ancora il modello insuperato di scrittura della lingua italiana. La prosa, dalle proposizioni complesse, articolate, a volte di difficile lettura, permette una visione della realtà, anche se obsoleta, e dell’animo umano, che vengono descritti con ancora ineguagliata efficacia. Il libro credo rappresenti un baluardo e una solida difesa contro l’imbarbarimento della nostra bella quanto difficilissima lingua. Certo, le lingue sono vive e si nutrono anche di imbarbarimenti e di modernità, ma io nell’opera di Manzoni mi rifugio (idealmente, ovviamente), soprattutto quando le nuove tecnologie fanno un solo fascio di punteggiatura, modi dei verbi e messaggini vari.
Un cordiale saluto.

32pagonn
Nov 22, 2008, 6:44 pm

sono d'accordo con quanto detto da Quidnovi, la scrittura rende comunque grande il Manzoni, anche se io trovo rifugi diversi (Yourcenar, Saramago)
Ma torno a Lucia. Questa Lucia che abbatte le montagne (quali?).L'esempio che da Lucia è soltanto suffragato dal fatto che le va bene, proprio perchè l'Innominato si converte. Ma non è reale e non è attuale. Se dovessi scegliere forze che abbattono le montagne penserei a Gandhi, a Martin Luther King. E le abbatteranno proprio perchè solo sono periti cercando di farlo. Rimanendo nella letteratura Lucia sarebbe un modello se fosse stata data in pasto a Don Rodrigo e, forte dei suoi ideali, sarebbe stata sì sommersa dalla melma, ma li avrebbe saputi difendere con la dignità, che indubbiamente il personaggio ha ma che nei fatti manzoniani, dove una fede cieca (e folle!) nella sola provvidenza fa si che tutto vada bene. Se dovessi scegliere un modello preferisco Margerita Gautier, che almeno si sacrifica per ideali in cui crede e che pensa inaccessibili a lei indegna, oppure Fantine, la madre di Cosette ne I miserabili, per non parlare di Jean Valjant. questo per rimanere in personaggi dove la fede in una idea non viene smossa nonostante tutto dia loro contro. La fede di Lucia salverebbe il mondo? veramente poco credibile. Il Manzoni è un grande proprio perchè comunque riesce a rendere credibile una storia che però, pensando a tutto quello che sottende, credibile non è. La fede di Lucia non diventa ridicola solo perchè tutto si risolve, e non lo sarebbe se lei avesse da combattere per farla vincere. L'unico vero momento in cui viene messa alla prova, si risolve subito, senza colpo ferire. E poi.... messa alla prova.... uno in quella situazione che altro potrebbe fare se non rivolgersi al cuore dell'Innominato, all'umanità che supponiamo latente in un delinquente, a rivolgersi a Dio che è l'ultima speranza per chiunque? E' qui la sua grandezza?Mi viene ancora in mente un altro personaggio, l'opposto: Zenone ne L'opera al nero. E poichè la discussione iniziale era se aveva ancora senso far leggere i Promessi Sposi a scuola, sulla loro attualità, la mia risposta continua ad essere no. In tutto l'800 e il '900 abbiamo altri grandi romanzi (Morante, Nievo, Pavese, Levi) che potrebbero prenderne il posto. Questo senza nulla togliere alla bellezza dello scritto manzoniano.
Saluti
Paolo

33nrebaudo48
Nov 23, 2008, 5:00 am

Sono molto contento di essermi fatto propugnatore di questo dibattito interessante e bellissimo che ormai dura da molto tempo e dal quale ho appreso molte belle idee ! L'ultima poi, di pagonn, è veramente valida e assai stimolante anche se non la penso così. Lucia "abbatte le montagne" proprio perché non è Gandhi o Martin Luther King che sono personaggi "famosi", "esaltati dai media" e conosciuti da tutti. Lucia è una poveretta che vive nel suo mondo povero, umile, oppresso, offeso, maltrattato e proprio per questo riesce ad uscirne e a toccare il cuore a un potente e farlo convertire. La fede di Lucia non è ridicola ma grandissima e incrollabile anche dinanzi al suo Renzo ! Il Manzoni è un grande proprio perché ha creato personaggi come Lucia che è forse il più importante dei Promessi Sposi !
Ciao e grazie.

34nrebaudo48
Mar 1, 2009, 6:10 am

Non c'è più nessuno che voglia continuar questa interessantissima conversazione sui Promessi sposi ?

35francemer
Mar 24, 2009, 5:47 am

Raccolgo l'invito di nrebaudo48 che tiene molto a questo classico. Anch'io l'ho odiato alle superiori e mi annoiava da pazzi. Era un vero mattone che bisognava studiare, tremendo. Poi, quando ho scoperto la lettura e alcuni anni fa mi sono trasferito a Milano, ho comprato I promessi sposi in libreria. L'ho riletto e ho fatto qualche passeggiata a Lecco. E' tutta un'altra storia ed emozione. E' un'altra Italia e soprattutto altre persone. Fortunatamente oggi Lucia se la vivrebbe diversamente la sua storia, certo non dovrebbe dar conto alla mamma e chicchessia. Però penso che i classici italiani come questo, ma come Pirandello, Verga, ecc... facciano solo del bene agli studenti. Capire cosa è il bene e il male oppure la moralità e la fierezza d'animo, è spesso più immediato su un bel classico, magari ostico, ma molto formativo. Forse sarebbe opportuno avvicinare lo studente alla lettura con esempi anche stranieri, poi chi vorrà potrà continuare a leggere quello che gli aggrada di più....

36hic_sunt_leones
Abr 28, 2009, 7:24 am

I "Promessi Sposi" devono parte della loro "fortuna" come testo scolastico al fatto di essere stati il primo vero romanzo "italiano" anche proprio dal punto di vista stilistico (ricordate il "lavare i panni in Arno"...?). Detto questo, dal punto di vista della trama e dei personaggi, è naturale che risultino ormai un po' lontani dal sentire attuale, abituati come siamo a storie e situazioni diverse, in genere molto più esasperate, sia nella letteratura che nella cronaca. Secondo me resta importante il conoscerli e studiarli a scuola, lasciando però spazio anche ad altre voci, soprattutto del panorama internazionale (visto che viviamo in un mondo sempre più globale, no?)

37eizenstein
Editado: Jun 3, 2009, 6:17 pm

Sono sempre più convinto che i "Promessi Sposi" siano un romanzetto sopravvalutato. Ho appena finito di leggere "Don Chisciotte", che è ben più datato, e vi ho riscontrato temi universali e soprattutto una profonda caratterizzazione dei personaggi. Il materialismo degli uomini, il tramonto degli ideali, i borghesi che deridono i disadattati, la delusione dell'uomo di fronte alla realtà che uccide l'immaginazione, l'assenza di buoni e cattivi stereotipati... sono tutti temi che si possono riscontrare nell'attualità, al contrario della storiella manzoniana, che non va al di là della descrizione di un'epoca storica. Quando poi si passa ai personaggi si entra nel ridicolo: esistono solo i completamente giusti, gli ingenui e i cattivi, altro che introspezione psicologica. Nel 1868 la "Commissione per l'unificazione della lingua" avrà pure incaricato Manzoni di "inventare" l'italiano, ma dopo aver costretto intere generazioni a studiare questo simbolo della lingua unificata, il nostro debito verso questo mediocre romanzo dovrebbe essere colmato.

38pagonn
Jun 3, 2009, 6:32 pm

Concordo in toto con quanto detto da eizestein tranne che sul mediocre: il romanzo secondo me è bello. Ma questo non basta a renderlo così importante da leggerlo tutto in classe e da farlo capitolo per capitolo, se ancora si fa. Nessuno vuole togliere nulla all'importanza storica del Manzoni. Ma se dovessi scegliere un romanzo che sia contemporaneamente ben scritto, portatore di valori universali, educativo ecc.ecc. e italiano (anche se si va verso l globalizzazione) suggerire Remarque o Nievo

39quidnovi
Jun 6, 2009, 4:27 am

Credo si stia discutendo sulla base di un falso problema o comunque mal posto. Il punto non è se il “romanzo” sia o no un capolavoro, sia o no un bel romanzo o passabile o inconsistente e scadente. Credo sia necessario puntare l’attenzione su come sia scritto, nei riflessi imprescindibili con la nascita della lingua italiana e la stessa storia d’Italia. Sappiamo tutti che gran parte delle basi della nostra bella quanto difficile lingua risiedono al sud, nella Scuola Poetica Siciliana di Federico secondo. Semplificando parecchio, dopo la transizione dal latino aulico al “volgare” di Dante, persistendo e coesistendo parecchie lingue o parlate locali e con in tutte l’inveterata e brutta abitudine alla retorica prolissa esasperata, si sentì la necessità di una lingua italiana unica, ufficiale. Il Manzoni, con I Promessi Sposi, identificò nel toscano la base ideale consolidando le fondamenta e codificando i canoni di scrittura della lingua. Credo che l’opera rappresenti ancora oggi il certificato di nascita della moderna nostra lingua oltre ad essere modello insuperato, così come credo ne sia altrettanto importante l’insegnamento nelle scuole. Se volete possiamo guardare il tutto da un punto di vista diverso: ci sono oggi le condizioni per reinventare e ricodificare la lingua italiana? Se si, a chi affidare il compito? Penso che queste ultime mie due domande siano, nel modo più completo, assurde quanto prive di qualsiasi tipo di fondamento.
Un cordiale saluto.

40IoAnnalisa
Jun 7, 2009, 12:35 pm

Caro quidnovi, la tua prima domanda non è per niente assurda; al contrario, un processo di cambiamento della lingua italiana è in atto da tempo. Nel primo ottocento la lingua italiana era ben poco parlata, nel senso che prevalevano i cd. dialetti locali, diversi per ciascuna parte d'Italia. In questa prospettiva sicuramente I Promessi Sposi fino a tutto il 900 hanno svolto un un ruolo fondamentale, proprio grazie alla loro "istituzionalizzazione" nelle scuole. La seconda domanda, invece, è forse assurda, nel senso che evidentemente non possiamo affidare il compito di reinventare o codificare la nuova lingua italiana proprio a nessuno. La lingua è viva e cambia da sè, per fortuna o purtroppo non so. Comunque, fin qui si è parlato del pregio letterario dell'opera manzoniana, indubbiamente fuori discussione, e dell'attualità delle tematiche affrontate nel romanzo, su cui invece molti di noi non sono d'accordo. Trasferire il piano del discorso su un profilo meramente linguistico, è interessante, comunque , anche se non esaustivo. All'epoca di Manzoni si trattava di dare dignità letteraria ad una lingua cd. volgare che doveva diventare e non lo era ancora la lingua di tutti gli italiani. Oggi quella di Manzoni è lingua "colta", per inevitabile nemesi, lontana dal nostro modo di esprimerci quotidiano.

41italienne_ff
Jun 7, 2009, 5:53 pm

I promessi sposi hanno in se insito l'embrione dell'Italia di Oggi, chi di voi non rivede l'italiano tipico in Don Abbondio?

42nrebaudo48
Jun 10, 2009, 10:34 am

Riparto dalla breve ma esatta opinione di italienne_ff che evidenzia, se ancora ce ne fosse bisogno, il tema centrale dei "Promessi sposi" di A.Manzoni e cioè la sua attualità. Infatti Don Abbondio, fatte le dovute distinzioni sul periodo storico, è il vero e proprio italiano tipico di oggi, ma non solo, è un personaggio universale, come forse ogni figura del romanzo.
Ciao

43IoAnnalisa
Jun 14, 2009, 1:50 pm

Ma va là! Don Abbondio italiano tipico? Non sono d'accordo per nulla, saremmo messi proprio male se così fosse. Manzoni ha ben descritto un personaggio che è divenuto poi un tipo psicologico o un paradigma comportamentale che esisteva allora come esiste ancora oggi in Italia e altrove. Sin dai primordi della letteratura è possibile individuare altrettanti tipi psicologici, che ne so, Ulisse, Penelope solo per citare i primi che mi vengono in mente.
Non credo ciò basti per definire "attuale" un romanzo nel senso che tu dici. Ribadisco che I Promessi Sposi per tutti i motivi già detti è oramai superato ed andrebbe anche "scolasticamente" ridiminesionato, benchè rimanga una pietra miliare della letteratura italiana.

44quidnovi
Jun 14, 2009, 5:42 pm

Rispondo soltanto ora, IoAnnalisa, poiché in tutt’altre faccende affaccendato… Battute a parte, credo anch’io che i processi di cambiamento nelle lingue siano costantemente in atto. Le lingue vivono e si nutrono e muoiono anche, quando l’ultimo individuo che le parla scompare. Non sono molti anni che era errore grave dire: “li ho visti e gli ho detto di andare”. Oggi chi mai dice come dovrebbe: “li ho visti e ho detto loro di andare?” Dici che oggi quella del Manzoni è lingua “colta”… E perché mai non dovrebbe esserla? Perché mai noi tutti non dovremmo usare o avere a modello una lingua dagli innumerevoli registri, dalle enormi possibilità espressive, dai meccanismi perfetti e dalle mille sfumature di colori? Pur rispettando la tua opinione più della mia, non la condivido quando dici che l’opera di cui parliamo è “oramai superata ed andrebbe anche “scolasticamente” ridimensionata”. Una sola domanda: perché oggi abbiamo tanti bravi professionisti in palese difficoltà a scrivere in corretto italiano? Io credo che l’opera del Manzoni andrebbe scolasticamente potenziata; e di parecchio.

45ddejaco
Jun 15, 2009, 1:31 pm

Mah.
La lingua colta e la capacità di espressione sono importanti per i "professionisti in palese difficoltà ..." ma quella è della prima metà dell'800.
Senza nulla togliere al valore letterario, storico e politico della scelta di Manzoni, "scolasticamente" forse espressioni (e valori) più condivisibili ed attuali (meno romantici) aiuterebbero. Nievo, per tenerci lontani dall'attualità. Ma -che so- anche Gadda e Calvino, per dire, aiuterebbero.
Dario

46IoAnnalisa
Jun 15, 2009, 4:33 pm

Amo anch'io la lingua italiana e appartengo a quella sparuta categoria di persone che ad esempio usa scrivendo egli, ella anzichè lui, lei ( oramai generalizzato). Le giovani generazioni, è vero, non sanno scrivere correttamente in italiano e ciò benchè nei licei ancora oggi I Promesi Sposi siano studiati e ristudiati in tutte le salse. In questo senso oramai Manzoni non può certo essere utile neppure per la salvezza della nostra lingua, meglio studiare ( anche) Gadda e Calvino certo linguisticamente più vicini alla sensibilità attuale. La ricchezza linguistica si salva solo se parole ed espressioni vivono e non si risolvono in meri repertori di stili e formule desuete.

47herr.proof
Jun 17, 2009, 2:21 pm

Esta mensagem foi removida pelo seu autor.

48herr.proof
Editado: Jun 17, 2009, 2:28 pm

---Quidnovi dixit:---
... " chi mai dice come dovrebbe:.... ""
---

Io!!!!!!!!!!!!!!!! ^___^

e:

---Quidnovi dixit:
... " perche' oggi abbiamo tanti bravi professionisti in palese difficolta' a scrivere in corretto italiano? "
---

"ipotizzo:"
...perche' non hanno letto (perlomeno recentemente) opere in "italiano corretto", e l'ambiente linguistico d'oggidi' deprime opprime e immiserisce;
...o perche' sono ritenuti "bravi professionisti", ma a torto, perche' appunto hanno le loro difficolta' ...
...o...

va beh. ^____________^

49IoAnnalisa
Jun 17, 2009, 4:20 pm

Grazie, Ermanno. Promessi o non Promessi.

50pagonn
Jun 18, 2009, 6:28 pm

a volte mi perdo! il tema dell'inizio della discussione era se era giusto o no studiare i promessi a scuola ( e intendo studiare come li ho studiati io: lettura di ogni capitolo in classe o a casa, uno per settimana, temi continui, analisi di tutti i personaggi, situazioni, luoghi). Ribadisco che questo genere di lavoro, oggi, lo trovo inutile su questo libro. Preferirei Levi, Gadda, Nievo, Remarque. Su questi autori non si può fare lo stesso tipo di lavoro? forse utilizzno un italiano scorretto? Forse non sono portatori di valori e ispiratori di pensieri e di riflessioni più attuali e anche "più interessanti" e formativi? O vogliamo ancora menarcela sulla divina provvidenza? Perchè non si studia con le stesse modalità l'anti Promessi Sposi, e cioè i Malavoglia (cosa che grazie ad una professoressa illuminata ho potuto fare)?
se poi vogliamo parlare di attualità del Manzoni semplicemente perchè i caratteri dei personaggi sono ancora attuali beh!...lascio perdere.

51herr.proof
Jun 19, 2009, 4:41 am

A parte che "Giusto e' morto, e anche Buono sta poco bene"

Tutto si puo' fare con tutto , anche se con alcune cose e' difficile ottenere risultati in maniera efficace (studiare l'italiano con certi "bravi professionisti", ad esempio ).

Io personalmente non ho mai amato gli autori italiani, e farei studiare il nostro idioma servendosi dell'ottima traduzione de "il Signore degli Anelli" albionico... ma io sono un caso limite e probabilmente disperato.

Ma a scuola si deve anche imparare a portare pazienza...
Suvvia, tanto per noi la questione scolastica e' cosa di ricordi.

52simo78
Jul 19, 2009, 5:31 pm

Ritengo I PROMESSI SPOSI un romanzo molto bello, ma in fondo è una questione di gusti se ad altri non piace.
Credo venga studiato a scuola perchè sancisce la nascita del romanzo nella letteratura italiana della prima metà dell'800 ed inoltre è l'opera italiana più importante del Rinascimento. Inoltre è un romanzo storico, con la narrazione e i fatti dei personaggi (la guerra, la peste ecc..) credo che Manzoni volesse dipingere la situazione del nord Italia nei primi anni del '600, quindi mi sembra un po' difficile cercare di trovare analogie col mondo di oggi. Se poi gli insegnanti ce lo fanno odiare...pazienza. Ciao.

53texarcana
Ago 21, 2009, 12:56 pm

I like it... but only in english...

54ousia
Set 12, 2009, 2:51 pm

Evidentemente i "Promessi Sposi" rimangono il miglior romanzo di letteratura italiana mai scritto. Non vi è alcun dubbio: qualità stilistica insuperata, intreccio e numero di personaggi, ecc., ecc.
Temo che non si tratti di gusti, chi non la pensa così o non lo ha letto, o lo ha letto male, o non capisce di letteratura. Non tutto è soggettivo.

55ddejaco
Set 12, 2009, 4:42 pm

UAU!
Da tempo non sentivo (leggevo) un'opinione anzi un'affermazione così netta, precisa e circostanziata.
Complimenti per la sicurezza!
Dario De Jaco

56ousia
Set 12, 2009, 5:02 pm

Do qualche specifica.
Anzitutto: in quanti hanno avuto il coraggio di scrivere un romanzo di tale portata (anche in senso meramente progettuale)? Bisogna avere coraggio per farlo (lui aveva la fede). Nel '900 di autori "impegnati" ce ne sono stati in Italia, anche molti, però
in quanti hanno sviluppato un romanzo che, se non proprio un'epopea, descrivono un coacervo di personaggi, situazioni, ecc., ecc?. Hic et nunc mi vengono in mente ser Boccaccio, Ariosto (ma nn è un romanzo), forse i Malavoglia (unico romanzo che nell'800, con l'Ortis, è all'altezza di tali vette).
Infine lo stile linguistico. No dico, ma pensiamoci un attimo: chi ha scritto più in quel modo? Gadda ha sperimentato nel '900, ok, Tomasi di Lampedusa ha scritto un romanzo del secolo precedente, ma quell'italiano così "pieno" chi ce lo ridarà mai?
Aspetto smentite
Saluti

57nrebaudo48
Ago 3, 2010, 9:55 am

Rispondo a IoAnnalisa che dice che "saremmo messi proprio male se così fosse", infatti SIAMO MESSI MALE, ha indovinato