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A carregar... In marcia verso Adua (Biblioteca di cultura storica) (Italian Edition) (1993)por Nicola Labanca
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Pertence à Série da EditoraPrémios
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Google Books — A carregar... GénerosSistema Decimal de Melvil (DDC)963.043History and Geography Africa Ethiopia and Eritrea EthiopiaClassificação da Biblioteca do Congresso dos EUA (LCC)AvaliaçãoMédia:
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dal poderoso esercito etiopico di Menelik II. Se gli «storici coloniali » italiani hanno sempre cercato di ridimensionare l'entità della disfatta, gli studiosi africani vi hanno visto addirittura uno dei primi segni di riscossa dei neri contro i bianchi.
Quattromilacinquecento morti e circa duemila prigionieri italiani, duemila vittime fra gli «ascari », un numero imprecisato
di feriti: Adua fu la più cocente sconfitta patita da una potenza europea nello scramble for Africa, nella corsa alla spartizione del continente nero. La catastrofe africana fece cadere il governo crispino, impresse una svolta alla politica estera ed interna italiane, ridimensionò le ambizioni da grande potenza dell'Italia umbertina, mobilitò le masse popolari di numerose
città italiane che scesero in piazza al grido di «Abbasso Crispi! Viva Menelik!».
Ma in che modo si arrivò ad Adua? Come fu possibile che l'ultima delle potenze europee volesse a tutti i costi un' espansione
sulle coste del Mar Rosso, incagliandosi contro l'impero etiopico, allora uno degli stati tradizionali piiù forti dell'intera Africa? Perché i governi dell'Italia liberale si fidarono cosi tanto dei militari, che sulla prima colonia eritrea avevano steso una presa cosi larga e profonda?
Questo studio di Nicola Labanca basato su una ricognizione amplissima degli archivi politici e diplomatici, militari e coloniali quale mai sinora era stata compiuta - dà una risposta a questi interrogativi.
Avvicinandosi al primo colonialismo italiano da un' ottica internazionale e comparata, evidenzia il peso particolare dei militari e dell'esercito. Analizza le relazioni fra politici e militari che stavano alla radice della politica espansionista. Studia la composizione sociale dei primi reparti coloniali. Esamina senza reticenze strutture e mentalità di quella prima società coloniale italiana che si formò sulle coste del Mar Rosso, dalle primissime occupazioni fino ad Adua. Ricorda l'inesistente preparazione militare che precedette la battaglia. E poi, finalmente, osserva la battaglia: con gli occhi di chi la combatté.
Ciò che emerge da queste pagine non è tuttavia una storia dell' esercito o della guerra, bensì un capitolo di storia della società italiana di fine Ottocento, dei suoi velleitarismi, delle sue ambizioni, dei suoi pregiudizi razziali.
Adua non fu una «giornata sfortunata»; essa fu il punto di arrivo di una lunga marcia che questo libro ci racconta. ( )