Terzo libro che chiude la trilogia e che, finalmente, ci porta al termine di questa complessa e tragica vicenda che affonda le sue radici in antiche leggende e credenze popolari basche e dove superstizioni e pseudo religioni sono lo sfondo di atroci delitti.
Personaggi ben caratterizzati, e una trama che si sviluppa abbastanza coerentemente e che mi ha intrigato e convinto.
Un’unica considerazione, sin dal suo primo apparire nei libri di uno dei personaggi che, alla fine, si rivelerà essere uno dei burattinai della vicenda, questi ha suscitato in me un’avversione totale nonostante la sua caratterizzazione non fosse orientata in tal senso. Francamente non ho ancora capito perché, forse qualcosa di sotteso nel modo di presentarlo dell’autrice o una nota stonata che ho colto a livello inconscio ma che ancora non riesco a focalizzare del tutto. Credo, però, che sarà uno dei diversi motivi che mi porterà prossimamente a rileggere la trilogia perché, oltre al fatto che mi è piaciuta moltissimo, la complessità della storia, dei personaggi, dei collegamenti e, soprattutto, dei dettagli sono certa lo meriti anche per consentirmi di apprezzare fino in fondo la meticolosità e la cura con cui è stata scritta.
Se possiamo considerare la vicenda specifica completata, il finale lascia aperto lo spiraglio ad altre avventure dell’ispettrice Amaia Salazar che, sinceramente, spero di leggere presto. ( )

Novela de suspenso ( )

Tercer libro de la trilogía del Baztán. Esta trilogía tuvo tanto éxito que incluso se llegaron a hacer rutas turísticas por los parajes en los que se desarrolla la trama. ( )

Trilogía del Baztán 3

Una mujer denuncia que la muerte súbita de su nieta, oficialmente una muerte de cuna, le parece sospechosa tras el comportamiento extraño del padre de la niña, que ha sido detenido cuando intentaba robar el cadáver, pronunciando palabras inconexas acerca de entregar a su propia hija. El bebé tiene unas marcas rojizas en el rostro que indican que ha habido presión y parece claro que ha sido asesinada. La abuela de la pequeña habla de una criatura mágica de la zona, un ser maléfico, causante de las pesadillas que producen en el durmiente una inmovilización que les impide despertar. Se trata del inguma, el ser que arrebata la vida durante el sueño. La investigación de este caso llevará a Amaia y a su equipo a descubrir algunas irregularidades en casos parecidos que se produjeron en el valle en el pasado, demasiados casos en una zona relativamente pequeña.
Y, entonces, trasladado por orden del juez Marquina, el asesino Berasategui aparece muerto en su celda, tras un coma inducido por una droga que alguien ha tenido que facilitarle.