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Una vita da Segretario Comunale. (Diario semiserio per pochi amici) - (1975-2010)

por Nicola Laudisio

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Questo libro è senza alcun dubbio un libro "fuori dal comune". La Treccani online dedica alla parola "comune" abbastanza spazio per capire che la latitudine dei significati e dei riferimenti è piuttosto ampia. In questo caso si restringe quando chi lo legge si rende conto che l' autore Nicola Laudisio si riferisce a quell'Ente locale che rappresenta una comunità che si ritrova in un edificio chiamato Municipio e che va sotto il nome di Comune.

Lui, in qualità di Segretario, al termine della sua lunga carriera professionale, ha voluto racchiudere in questo volume alcune delle tante memorie legate alla sua attività stilando una sorta di diario "amarcord" in maniera, a suo dire, "semiseria".

Dice bene nella presentazione il prof. Alessandro Salerno, che di "semiserio" c'è ben poco in questo libro. Un libro che, a suo parere, si colloca autorevolmente nella lunga tradizione di scritture locali. A dire il vero di storia e microstoria nella tradizione della città di Sarno, nella Valle dei Sarrasti, se ne scrive e se ne trova in abbondanza, da sempre. Ma nel caso di questo intervento, direi davvero "a piede libero", senza paludamenti accademici, ideologici e politici, e senza interessi particolari, offerto agli amici in maniera tanto gratuita quanto sincera, è cosa davvero straordinaria e "fuori dal comune."

Arrivati ad una certa età, in un tempo da terzo millennio fantascientifico nel quale ci troviamo a vivere e a combattere un nemico comune invisibile e diabolico, c'è una persona che si prende la briga di festeggiare i suoi quaranta e passa anni di attività scrivendo e stampando il suo diario facendotelo arrivare fino a casa, qui tra i monti, mentre mia moglie ed io siamo in isolamento, beh! tutto questo continua ad essere davvero una cosa "fuori dal comune". Sono davvero tante le cose che ci sarebbero da dire sul suo contenuto.

Con il dott. Nicola Laudisio, chi scrive, come per tutta la famiglia dei cinque fratelli Gallo, eredi di quella che fu la "Arti Grafiche M. Gallo & figli", c'è stato un rapporto se non stretto, sempre di grande stima e rispetto. Ringrazio Nicola per aver ricordato mio padre Antonio con affetto e ammirazione e di questa attenzione gli sono grato. Il suo scritto spazia per oltre quaranta anni, in questa Valle che va da Sarno a Castellammare e oltre. Tocca in un certo modo anche il passato di chi scrive. Cercherò di parlarne per la piccola ma significativa parte che mi riguarda facendo una rivelazione che forse Nicola se ricorda non lo sorprenderà.

L'opportunità me la offre la lettura del capitolo del suo libro dedicato a quello che lui chiama "il fenomeno delle lettere anonime". Il tutto risale a quel periodo quando l'antica ma poco nobile Città di Sarno raggiunge il vertice, il "primato" delle lettere anonime. Così scrive Nicola e lo dice a chiare lettere. Fa un ritratto di questi soggetti che lui chiama "disturbatori seriali" in una pagina da antologia. Non so se lui se ne ricorda, ma tra le tante lettere che lui ricevette in quel tempo, ce ne fu una che riguardava la mia persona, o per essere più precisi, mia moglie e la sua attività professionale.

Una lettera che prese tre indirizzi ben precisi: una diretta al Comune che finì nelle mani del Segretario Comunale dott. Nicola Laudisio, un'altra diretta al Provveditorato agli Studi di Salerno ed un'altra al Ministero della P.I. Di quella finita al Comune ebbi notizia riservata grazie a quell'indimenticabile persona che fu il prof. Vincenzo Finamore, nostro amico comune. Da Roma arrivò addirittura un ispettore che interrogò oltre mia moglie, anche alcuni suoi alunni del locale Liceo dove insegnavamo. Un indimenticabile episodio che scatenò la reazione del preside D'Avino il quale, quella mattina, per protesta, lasciò la scuola all'arrivo dell'ispettore.

Anche l'ufficio delle imposte venne raggiunto dall'anonimo perchè si sospettava di illeciti guadagni per lezioni private. I sospetti non riguardavano le lezioni private di latino e greco, (che all'epoca abbondavano) bensì quelle (udite! udite!) di lingua inglese. Una lingua che sembrava desse abbastanza fastidio a quel tempo con le varie sperimentazioni e progetti oltre che di gemellaggi con paesi e culture straniere, come il Galles e la Germania che avevamo messo in essere nella speranza di modernizzare un Paese che stentava ad entrare nella modernità. Si prendeva di mira il nostro lavoro: mirando alla moglie, si sparava al marito. Due piccioni con una fava.

"Personaggi squallidi", li chiama Nicola, di una città che non ha mai saputo guardare in avanti, preferendo sempre le illusioni di un un passato che non esiste più ad un futuro ancora da costruire. I ricordi del Segretario Comunale lo confermano. Sia la mia persona che la mia metà eravamo considerati dei venduti alle dipendenze della Corona inglese. Me ne sono ricordato quando ho visto nel libro, tra le tante interessanti immagini scelte da Nicola a corredo del libro, una in cui appare la immagine della indimenticabile Mrs Tina Meredith, madrina del Gemellaggio Sarno Abergavenny.

Una signora di origini napoletane naturalizzata inglese ed una comunità della città di Abergavenny che fecero tanto per la Città di Sarno in occasione di quell'indimenticabile tragico 5 maggio 1998. La foto la ritrae tra il segretario comunale il commissario straordinario Ing. Mauro Russo. La didascalia non la menziona, nè si fa parola del Gemellaggio. Spero che Nicola perdonerà questo mio ricordo che ho in comune con i suoi.

Non è la prima volta che mi occupo del dott. Nicola Laudisio, amico di vecchia data e autore di un altro suo pregevole libro pubblicato qualche anno fa. Me ne sono occupato qui al link sul mio blog. Questo libro-diario, stampato in un numero limitato di copie e distribuito in maniera amicale dall'autore, onora chi l'ha scritto ed anche chi lo riceve. Per me è stata anche l'occasione per rivisitare un arco di tempo che ho vissuto al di fuori dell'ambiente in cui ha operato l'amico Nicola. Il suo libro è ricco di memorie ed è scritto in maniera scorrevole e confidenziale.

Non ho mai letto un diario pullulare di tanti nomi quanti se ne leggono in questo libro, tutti accuratamente e quasi sempre stampati in MAIUSCOLO. Non è un caso, è un segno sicuramente voluto dall'autore per dare evidenza e rilievo all'importanza della persona e del ruolo che questa stessa persona ha nell'esercizio del vivere, oltre ogni ideologia ed interessi di parte. Chi meglio e più di un Segretario Comunale come Nicola Laudisio poteva svolgere una mansione come questa? Davvero un "Segretario Comunale per antonomasia". Grazie Nicola e buona quiescenza!

"Primicerius notariorum, (dal latino primicerius: "ufficiale iscritto per primo nelle tavolette di cera"), addetto alla cancelleria imperiale; i cancellieri del periodo comunale: quello maggiore della Signoria di Firenze e quello grande di Venezia, dal 1268 eletto a vita dal Maggiore consiglio, "con largo stipendio e con tutti i privilegi dei patrizi, tranne solo il voto nei consigli"; il cancelliere comunale e poi cancelliere regio nella Toscana del tardo cinquecento (emblematica è la figura del Machiavelli, segretario comunale per antonomasia, scelto come stemma "corona" dell'attuale categoria); il tesoriero delle universitates civium nella Sicilia medievale …" (Il Segretario Comunale).

Sul blog di MEDIUM il testo con i link attivi https://angallo.medium.com/un-libro-fuori-dal-comune-8a58d57c62de ( )
  AntonioGallo | Dec 19, 2020 |
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