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Exploits & Opinions of Doctor Faustroll, Pataphysician: A Neo-Scientific Novel (1911)

por Alfred Jarry

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The singular novel by the legendary author of the play, UBU ROI, is a book that can only be compared to Rabelais or Sterne. FAUSTROLL recounts the adventures of the inventor of PATAPHYSIC, the 'science of imaginary solutions.' Jarry would have found an audience more readily if he had simply written a work of science fiction, a symbolist narrative, a bawdy tale or a spriritual allegory. As it is, FAUSTROLL is all of these at the same time.' - Roger Shattuk'… (mais)
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La data dell’8 settembre sembra fatta apposta per festeggiare tutto ciò che riteniamo sia “assurdo”. Dal lat. “absurdus”, propr. «stonato», derivato di “surdus” «sordo», che è contrario alla ragione, all’evidenza, al buon senso. La vita è “assurda”, eppure l’umanità non se ne rende conto.

E’ il suo destino, in un universo che è del tutto indifferente a quello che ci accade. In sintesi, questa è la filosofia dell’assurdo. Siamo tutti alla ricerca di soluzioni irrisolvibili e perciò diventiamo appassionati di Patafisica. Non sapete cos’è? Continuate a leggere.

Volete qualche esempio di problemi assurdi che non hanno senso? Lo stiamo vivendo ormai da quasi tre anni in un clima globale che include tutti i sensi possibili: civili, politici, economici, religiosi oltre quello naturale e guerresco continuato.

Su questa data rileggetevi anche quello che accadde, l’8 settembre del 1943 quando venne firmato l’armistizio che divise l’Italia e fecero diventare l’Italia, con l’armistizio della seconda guerra mondiale, un Paese allo sbando. Continuiamo ad essere un paese di “sbandati”.

Ma c’erano già state manifestazioni assurde e continuate in precedenza. Le tracce risalgono alle storie del Vecchio Testamento. Ricordate il Teatro dell’assurdo?

Era piuttosto naturale che questa idea fosse accettata e filtrata in quasi tutte le arti, sempre alla ricerca di senso, un significato, delle idee che potessero aiutare artisti, scrittori, filosofi e poeti a trovarlo.

Il teatro divenne il luogo ideale per cercarlo senza mai trovarlo. Scrittori come Jean Genet, Samuel Beckett, Tom Stoppard dimostrano che l’arte potrebbe dare un valido senso alla ricerca pur senza arrivare mai a coglierlo.

Come filosofia, il concetto di “assurdo” nacque nel dopoguerra, in reazione all’esistenzialismo con la minaccia nucleare e a seguito anche delle difficoltà che emersero per il superamento della scoperta di quelle che erano state le crudeltà del nazismo.

In maniera diversa, sia dall’esistenzialismo che dal nichilismo, l’ “assurdo” tendeva a sostenere che ci debba essere un significato all’esistenza, ma non siamo in grado di conoscerlo. Il semplice fatto che gli uomini si sforzano di cercarne uno, è del tutto “assurdo”.

E così arriviamo all’ 8 SETTEMBRE del 1873 quando nacque Alfred Jarry, drammaturgo, scrittore e poeta.

Un provocatore nato «Merdre!»: è gridando questa parola che entra in scena il protagonista della pièce teatrale Ubu Roi. La parola nasce dalla fusione tra mère (madre in francese) e merde (merda). È l’imprecazione preferita di un uomo volgare, arrogante e scaltro, l’ufficiale di fiducia di re Venceslao, che vuole conquistare il potere e diventare re, attraverso l’omicidio, le bugie, gli imbrogli.

Siamo nel 1896, a Parigi, e l’autore è il padre del teatro dell’assurdo, Alfred Jarry. Anticipatore di avanguardie, vuole un teatro essenziale, sordido, satirico, senza grandi scenografie, con pochi attori in scena, che ribalta totalmente le mode dell’epoca. Alla prima dello spettacolo, il pubblico si divide: da una parte, gli amici di Jarry, tra cui spiccano i poeti Mallarmé e Apollinaire, applaudono l’evento come un’opera dirompente e innovatrice; dall’altra, in platea, si assiste a una furibonda contestazione che finisce in rissa!

La critica lo stronca: «Alla stupidità c’è un limite!» Ma Ubu Roi, con la sua enorme pancia, il grande cappello e la spirale disegnata sul pancione, diventa una vera e propria icona. Jarry, dal canto suo, diviene un protagonista dei salotti intellettuali parigini di fine Ottocento; frequenta Bergson, Mallarmé, Gauguin, Apollinaire, Ravel; impone la sua presenza con una grande energia. È piccolo di statura, molto muscoloso, eccentrico (spesso si diverte a sparare tra la gente, quando è arrabbiato) e utilizza, come Ubu, il plurale maiestatis.

Presto il personaggio e l’uomo perdono i confini l’uno dell’altro e Jarry si sente obbligato dalle aspettative di chi gli sta intorno a diventare volgare, stupido e cattivo come il suo personaggio. Eppure è un intellettuale colto e raffinato: è persino l’inventore di una nuova disciplina, la patafisica, ossia «la scienza delle soluzioni immaginarie». Si tratta di una paradossale e geniale anti-scienza, che si concentra sulle eccezioni, studiandole «in maniera analitica e allucinata», basandosi su giochi di parole, intuizioni, accostamenti geniali.

La vita di Jarry brucia in fretta: abita in una baracca sulla Senna e da lì ogni giorno pesca il pesce di cui si nutre (in barba ai divieti di legge); è molto povero e vive in compagnia di gufi, topi e civette. Beve, negli ultimi anni della sua vita, dai tre ai quattro litri di vino al giorno, a cui aggiunge etere e assenzio: fisico e psiche non reggono a lungo. Muore a 34 anni, per una meningite tubercolare, chiedendo sul letto di morte: «Datemi uno stuzzicadenti!» (Almamatto)

Aveva ragione Samuel Beckett, uno dei miei scrittori preferiti di lingua inglese. Chi non ricorda “Godot”? una commedia che tutto è tranne una commedia. Premio Nobel per la letteratura nel 1969, ricordo che comprai nel 1962, a Londra, una delle prime copie di “Godot” e non ci capii assolutamente nulla.

Ero agli inizi dello studio della lingua, ero là a studiarla lavorando. Avrei capito tutto solamente vivendo, quando alla fine diventi “patafisico”. Giovane com’ero, non potevo capire l’idea, il concetto, la definizione di “assurdità”.

La parola-chiave era, appunto questa. La vita come “teatro dell’assurdo”. Ci vuole una filosofia. Appunto, la Patafisica: la «scienza delle soluzioni immaginarie».(@) “Sei sulla Terra. Non c’è cura per questo”.

MEDIUM -https://angallo.medium.com/la-patafisica-la-cura-per-vivere-2014a673459d ( )
  AntonioGallo | Sep 7, 2022 |
A surreal boat trip, utter garbage. You can't even picture its absurdities due to the impenetrable style of writing. Keeping a dictionary beside you might help a very little. Also its made up of references or homages to other works few of which i or anyone else is likely to have read.
There are many other things which make it hard to read, such as its scientific references or mathematical jokes.
But i know this must be ART. I can tell because i got the exact same feeling from this as i do when i see a sculpture worth a €100,000, made out of cat-teeth and the artists own faeces . ( )
  wreade1872 | Jul 25, 2022 |
The 1996 Exact Change (Cambridge, MA) edition is a reprint of the 1965 Grove Press edition, which was the first English translation (by Simon Taylor) of a work written in the late-1890s but not published in its entirety until 1911, four years after Jarry’s death. The ‘96 edition reproduces the introduction by Roger Shattuck and the translation and annotations by Taylor from ’65 and adds a bibliography by Alastair Brotchie composed of critical works on Jarry and Faustroll published in the interim. Shattuck shows us the many different ways that Faustroll can be read (as an amalgamation of found forms, as the description of a journey, as a coded almanac of poets, painters and playwrights, as a commentary on the new science), and Taylor’s notes are indispensable for grasping the more obscure symbols and references found in the text.

partial index:
Aglavaine and Sélysette (Maeterlinck)
Almanach du Père Ubu
clinamen principiorum
Δήλα δή
“ethernity”
Fenéon, Félix
God, calculation of the surface of
“Haidinger’s Brushes”
Hallucinated Landscapes, The (Verhaeren)
linchpin (molybdenum), screwed into the bone of the ungual phalanx
liquors distilled in vegetable hemispheres
magrepha
Mendacious, marine bishop
pataphysics (the science of imaginary solutions)
Πώς γάρ ού
ravanastron
Rousseau, M. Henri
Sexual Hour, The (Jean de Chilra)
Soap Bubbles and The Forces That Mould Them (Boys)
syzgy
tché
telepathic letter from Dr. Faustroll to Lord Kelvin
tiny boats driven around in a basin by camphor
Ungrateful Beggar, The (Bloy)
yolk of a prairie oyster bursting in the throat
web of quartz fiber, drawn out by means of a crossbow

Jarry had his antecedents in the Upanishads (heads roll), Rabelais and Sterne, and his medicine is all through the Dadaists & Surrealists, and writers from Blaise Cendrars and René Daumal to J.G. Ballard and Steve Erickson. Jarry put the fin in fin-de-siècle then invented a new way of looking at and being in the world. ( )
  HectorSwell | Jul 20, 2020 |
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Nome do autorPapelTipo de autorObra?Estado
Jarry, Alfredautor principaltodas as ediçõesconfirmado
Arnaud, NoëlEditorautor secundárioalgumas ediçõesconfirmado
Bordillon, HenriEditorautor secundárioalgumas ediçõesconfirmado
Sjöberg, SamiTradutorautor secundárioalgumas ediçõesconfirmado
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Acontecimentos importantes
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Epígrafe
Dedicatória
Primeiras palavras
Citações
Últimas palavras
Nota de desambiguação
Editores da Editora
Autores de citações elogiosas (normalmente na contracapa do livro)
Língua original
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DDC/MDS canónico
LCC Canónico

Referências a esta obra em recursos externos.

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The singular novel by the legendary author of the play, UBU ROI, is a book that can only be compared to Rabelais or Sterne. FAUSTROLL recounts the adventures of the inventor of PATAPHYSIC, the 'science of imaginary solutions.' Jarry would have found an audience more readily if he had simply written a work of science fiction, a symbolist narrative, a bawdy tale or a spriritual allegory. As it is, FAUSTROLL is all of these at the same time.' - Roger Shattuk'

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