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A carregar... De re coquinariapor Apicius
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Adira ao LibraryThing para descobrir se irá gostar deste livro. Ainda não há conversas na Discussão sobre este livro. Marco Gavio, soprannominato Apicio, è passato alla storia come il più grande esperto di gastronomia dell'antichità. Alle raffinatezze culinarie egli dedicò la sua vita e anche il suo patrimonio, peraltro ingentissimo, fino a quando, secondo la testimonianza di Seneca, si ridusse in povertà e si suicidò. L'opera a lui attribuita, "De re coquinaria", rivela l'evoluzione dei gusti alimentari e insieme lo stile di vita della classe dominante romana fino alle soglie della caduta dell'Impero. Il testo, accompagnato da note sulle singole ricette e sugli ingredienti citati, è preceduto da un'introduzione che illustra le curiose abitudini culinarie degli antichi inquadrandole nel contesto storico e linguistico delle diverse epoche considerate. sem críticas | adicionar uma crítica
Pertence à Série da EditoraCentopaginemillelire (157) Prémios
Vin merveilleux aux epices, mijote de lentilles aux chataignes ou quenelles de lievre aux pignons maceres : decouvrez les recettes du plus celebre des gastronomes latins, repute pour ses talents culinaires, sa gloutonnerie et les depenses somptuaires de sa table. Não foram encontradas descrições de bibliotecas. |
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Google Books — A carregar... GénerosSistema Decimal de Melvil (DDC)641.5937Technology Home and family management Food And Drink Cooking, cookbooks Cooking characteristic of specific geographic environments, ethnic cooking Ancient Civilizations Ancient RomeClassificação da Biblioteca do Congresso dos EUA (LCC)AvaliaçãoMédia:
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Secondo la testimonianza di Seneca, essendosi ridotta la sua ricchezza per paura di non poter più imbandire i sontuosi banchetti a cui era avvezzo si tolse la vita, morendo quindi per timore di morir di fame. La sua è una cucina talmente eccessiva da fare orrore, con carni dei più svariati animali, struzzo, colombo selvatico, gru e una quantità smodata di salse sofisticate, tra cui il liquamen che richiama alla mente l’oraziano garum. Circa cinquecento ricette, capitoli dedicati a carni, pesce, e salse, una passione per pepe, garum, olio, miele, levistico, aceto, vino, cumino, ruta, coriandolo.
Un'opera interessante che ci aiuta a comprendere la quotidianità del vivere dei Romani e ci fa riflettere su quanto sia antica la ricerca sfrenata del piacere del palato. ( )