Gian Marco Griffi

Nella postfazione di Marco Drago si citano Pynchon e altri autori di romanzi mondo, romanzi enciclopedici, poi Borges (molto presente fra le pagine), poi la capacità di Griffi di essere insieme ironico ed emozionante. Credo sia difficile dargli torto: Griffi ha costruito un'opera espansiva, in cui la lingua è sempre giusta, leggera e avvolgente e insieme ricca e variegata; le citazioni sembrano sempre inventate (e questo è un pregio); il tempo salta avanti e indietro; l'equilibrio ironia/emotività è sempre in tensione. Non è il libro che vincerà lo Strega 23 (oggi è il primo maggio): è troppo difficile, lungo, lontano dall'attualità. Ma è probabilmente un libro che è destinato a restare.… (mais)