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A carregar... Arnaldo e Benito. Due fratelli (2003)por Marcello Staglieno
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Google Books — A carregar... GénerosSistema Decimal de Melvil (DDC)945.091092History and Geography Europe Italy and region Italy United Italy 1870- 1900-1945Classificação da Biblioteca do Congresso dos EUA (LCC)AvaliaçãoMédia:
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Sulla base di nuove testimonianze e documenti inediti, Marcello Staglieno mette per la prima volta in luce gli originali contributi che Arnaldo, attraverso i quotidiani rapporti con il fratello, diede alla costruzione dello «Stato nuovo», autocratico e totalizzante ma proiettato verso la «modernità», al punto da far riconoscere a storici come Renzo De Felice una sostanziale «continuità» strutturale e istituzionale tra regime mussoliniano e Repubblica postfascista. Non soltanto nella formazione di grands commis e tecnocrati, soggetti attivi di quel «dirigismo»- in agricoltura, industria ed economia- che era poi stato fatto proprio, negli Stati Uniti, dal New Deal rooseveltiano, ma nella stessa ottica «politica» con cui concepì la Conciliazione dell'11 febbraio 1929, tale da renderla oggi configurabile come l' antecedente logico e fattuale della vittoria democristiana del 18 aprile 1948.
Riesaminando senza preconcetti e in modo approfondito avvenimenti drammatici come l'assassinio di Giacomo Matteotti (dall'ipotesi, avanzata da suo figlio Matteo, di un coinvolgimento di Vittorio Emanuele III alla misteriosa sparizione del relativo dossier che Mussolini aveva con sé quando fu catturato il 27 aprile 1945 presso Dongo), o lo scontro - nei rispettivi Manifesti - tra Giovanni Gentile e Benedetto Croce (che, contrariamente a quanto si crede, ebbe un ruolo determinante nella genesi della «cultura» fascista), Staglieno getta nuova luce su vicende solo apparentemente «minori», come i finanziamenti «occulti» del «Popolo d'Italia», la storia della famosissima «Treccani», o la pubblicazione degli Indifferenti, il romanzo d'esordio di Alberto Moravia, in una collana della Alpes, la casa editrice di Arnaldo. E su quanto accadde dopo la morte di quest'ultimo (21 dicembre 1931), con sorprendenti rivelazioni sulla profonda crisi intellettuale e morale provocata dal 25 luglio 1943 e dalla guerra civile in giovani come lndro Montanelli, Giairne Pintor, Elio Vittorini e Cesare Pavese, educati a quella «mistica fascista» di cui Arnaldo fu uno dei più appassionati e convinti assertori. ( )