ogni tanto a qualche scrittore gira di fare il Joyce della situazione e di dare alle stampe un volume che per centinaia di pagine è un fluire ininterrotto di narrazione e pensieri senza mai un punto una virgola un qualsiasi segno di interpunzione e io mi continuo a chiedere "perché" che necessità vi sia di affaticare così il lettore di non consentirgli mai di tirare il fiato di mettere un punto di fare un'orecchia alla pagina di piazzare un segnalibro che motivo c'è che valore aggiunto sarebbe per la storia che poi non è manco tanto per davvero la storia di Matilde orfanella prelevata dalla Ruota da una famiglia di poveri contadini e allevata per 10 anni sulle colline di Camaiore bensì proprio la storia lungo circa 100 anni della famiglia che la allevò e a cui poi fu sottratta un lungo racconto che passa di protagonista in protagonista e racconta le condizioni di vita di quelle povere campagne nell'isolamento nell'arretratezza e in una certa crudeltà
mo ditemi se vi è piaciuto leggere senza segni di interpunzione